Un articolo del celebre giornalista di 'Repubblica', Corrado Zunino, porta all'attenzione dell'opinione pubblica la protesta dei docenti, da Nord a Sud (Isole comprese) in merito al bonus premiale da destinare agli insegnanti 'meritevoli', quelli che, secondo il giudizio del Comitato di valutazione e del dirigente scolastico, sarebbero i migliori a Scuola.
Ultime news scuola, mercoledì 29 giugno: da Nord a Sud il secco no dei docenti al bonus del merito
Si è cominciato da Bologna, città che si è distinta in passato per la sua particolare avversione nei confronti della Buona Scuola, ma ben presto la protesta si è allargata in altre città, come a Milano, dove molti professori degli istituti del centro hanno manifestato il loro rifiuto a far parte del Comitato; anche a Roma la rivolta si sta facendo sentire (il bonus è stato definito 'un'elemosina'), mentre a Torino, una buona parte dei dirigenti scolastici ha deciso di dirottare i fondi verso il potenziamento dei laboratori.
A Firenze, invece, si è persino proposto di dividere i premi tra chi ha fatto sentire maggiormente la sua voce contro la Buona Scuola, sin dall'inizio.
Da Milano, Roma, Firenze, Torino fino ad arrivare a Cagliari e a Palermo
Anche a Cagliari e a Palermo, venti di ribellione tra i docenti: nel quarantadue per cento delle scuole del capoluogo siciliano il bonus verrà assegnato secondo un'autocertificazione presentata dagli insegnanti. Anche a Parma e a Piacenza, la situazione ribolle: tra l'altro, proprio a Parma la contestazione verso la riforma renziana si è fatta particolarmente sentire, visto che la raccolta delle firme per i quattro referendum indetti contro la Buona Scuola, ha superato le 5000 sottoscrizioni.
'O a tutti o non lo voglio', lo slogan dei docenti contro il bonus
Ieri vi abbiamo parlato di quanto sta avvenendo al liceo 'Adolfo Pansini' di Napoli dove il dirigente scolastico ha preso atto del rifiuto solidale degli insegnanti, a cui si è aggiunta la protesta degli studenti verso un bonus che toglie dignità a chi esercita con dedizione e passione il proprio lavoro.
'O a tutti o non lo voglio' sembra essere questa lo slogan predominante lanciato dai docenti della scuola pubblica italiana. 'Meglio destinare quei soldi per sostenere i progetti didattici', perchè gli insegnanti, nonostante tutte le umiliazioni subìte, continuano a camminare orgogliosamente a testa alta.