Bando terzo ciclo TFA, ci siamo. Nelle scorse settimane vi avevamo anticipato l'imminente pubblicazione del bando per il nuovo ciclo abilitante e la notizia trova conferma dallo stesso governo, in risposta ad una interrogazione parlamentare. Il nuovo tirocinio formativo attivo metterà a disposizione un totale di 16.436 posti, di cui 11.328 su posti comuni (8.058 per le superiori e 3.270 per le medie inferiori) e 5.108 sul sostegno (1.932 per la secondaria di I grado, 1.749 per la primaria, 1.035 per le superiori di II grado e 392 per l'infanzia).

Ultime news scuola, TFA terzo ciclo, lunedì 27 giugno 2016: governo annuncia bando imminente

A questo proposito, Orizzonte Scuola specifica come il terzo ciclo TFA avrà durata annuale, vi sarà obbligo di frequenza e solamente i candidati che riusciranno a superare l'esame finale, potranno ottenere l'abilitazione all'insegnamento. Chi sicuramente non potrà partecipare al nuovo ciclo di tirocinio formativo saranno i laureati che svolgono un dottorato di ricerca: infatti, proprio nella risposta fornita dal governo, viene specificato che tale esclusione è giustificata da quanto contenuto nel DM N. 249 del 2010 (articolo 3 comma 6).

Terzo ciclo TFA, Anief su preselezione e possibili esclusioni

A questo proposito, il sindacato Anief si riserva di valutare la legittimità di questa esclusione dal terzo ciclo TFA come per le altre esclusioni che il governo intenderà mettere in atto: è, dunque, probabile che assisteremo a nuove battaglie legali per ottenere l'ammissione ai corsi con riserva.

Tali ricorsi, in molti casi, hanno portato i docenti al conseguimento del titolo abilitativo e alla possibilità di poter partecipare al concorso.Anief ha ricordato i diversi centinaia di docenti ricorrenti che, in passato, vennero esclusi a causa di test preselettivi formulati in maniera fuorviante e parziale. Vengono citati anche i docenti di ruolo, ai quali si voleva illegittimamente impedire di poter conseguire un'ulteriore titolo abilitativo tramite TFA: appare evidente come si volesse negare a questi insegnanti il diritto di poter crescere dal punto di vista professionale.