La discussione sul provvedimento proposto martedì nel corso del tavolo tra Governo e sindacati continua a incalzare. Le ultime dichiarazioni di Renato Brunetta e Massimo Gibelli non hanno mancato di infiammare gli animi anche in Parlamento, dove l'anticipo è condivisibilmente "un'assurda manovra a beneficio unico dei sottoscrittori del prestito". Non si tratta in effetti che di un prestito, da restituire con tanto di interessi nell'arco massimo di vent'anni.

Nel dettaglio

È l'ex ministra del lavoro Elsa Fornero a dirsi soddisfatta di quello che finora è nei fatti meno di un disegno di legge.

L'ipotesi flessibilità in uscita sarà certamente di grande giovamento per il portafoglio pubblico poiché, come già anticipato, saranno le banche a farsi onere dell'erogazione del prestito. All'altro capo del tavolo, di diverso avviso è il sindacalista Maurizio Landini, giudicante la proposta come una mera scappatoia a provvedimenti legislativi da tempo auspicati tanto dai (quasi) pensionandi quanto da chi, a sessant'anni, quella pensione se l'è vista sfumare: "È ridicolo il ricorso a un espediente del genere. La legge Fornero va riscritta, inutile girarci intorno".

Lavoratori precoci

Tema caldo degli ultimi giorni quello della famigerata Quota 41, che permetterebbe ai cosiddetti "precoci" di accedere alla pensione vantando "solo" quarantun anni di contributi.

Se è pur vero che il Governo continui a fare orecchie da mercante, è altrettanto giusto osservare come la crociata di Cesare Damiano per il riconoscimento di tale opzione sia dura a soffocarsi. Come sottolineato da Damiano in un intervento di ieri, necessario, finanche dovuto è azzerare le penalizzazioni almeno nei confronti di precoci, usurati e invalidi in vista della concessione dell'assegno in via agevolata.

Nonostante la questione non abbia trovato spazio durante la riunione dell'altro giorno, importanti novità per le categorie succitate potrebbero palesarsi già all'indomani del prossimo vertice di giovedì 23.

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