Molti gli interventi sulla riforma pensioni: novità arrivano soprattutto dagli interventi di Matteo Renzi, Cesare Damiano e Tommaso Nannicini. Giornata importante quella appena trascorsa anche e soprattutto perché sembra aver mostrato qual è il vero 'nodo' che riguarda la questione previdenziale e cioè la campagna elettorale per il referendum. Matteo Renzi, in un intervento a radio RTL 102.5, ha dichiarato come uno dei temi fondamentali nella prossima legge di stabilità è quello che riguarda la riforma delle Pensioni; dal canto suo, Cesare Damiano ha dispensato una serie di suggerimenti proprio al premier Renzi e la motivazione riguarda proprio il consenso elettorale: soltanto attraverso una vera 'riforma' del sistema pensionistico sarebbe possibile ricucire il rapporto con parte dell'elettorato che storicamente guardava a sinistra.
Infine, si segnala un intervento di Tommaso Nannicini, il quale, dopo aver accolto una delegazione dei lavoratori precoci, ha rilasciato un interessante intervento in cui sottolinea quale potrebbe essere il 'pacchetto' di soluzioni per la loro vertenza.
Renzi e Damiano sulla riforma pensioni: novità oggi 14 luglio
Si continua, dunque, a parlare, anche in pieno luglio, di riforma pensioni: novità arrivano dagli interventi di Matteo Renzi e Cesare Damiano, il premier, durante l'intervista a RTL 102,5, ha sottolineato che la prossima legge di stabilità sarà dedicata a tutte le fasce sociali più deboli e sarebbero in cantiere una serie di misure per i pensionati, le famiglie e coloro che hanno la partita IVA.
Dell'APE, comunque, non ha parlato: segno che si tratta di una questione che potrebbe rappresentare un inciampo. Proprio per questo motivo, Cesare Damiano, che sembra spingere molto soprattutto per il consenso elettorale al referendum di ottobre, ha dispensato una serie di suggerimenti al governo Renzi e al premier in persona: innanzitutto, l'anticipo dovrebbe essere di 4 anni e non di 3; in secondo luogo, vi sono categorie che dovrebbero avere 'penalizzazioni zero' come i disoccupati, coloro che svolgono mansioni usuranti, gli invalidi e i lavoratori precoci che con 41 anni di contribuzione dovrebbero poter andare in pensione.
Nannicini e la riforma pensioni: novità oggi 14 luglio sui lavoratori precoci
I lavoratori precoci, grazie a un grande lavoro mediatico, sono riusciti a porre la propria questione al centro dei dibattiti sulla riforma pensioni: novità, in questo caso, arrivano direttamente da Tommaso Nannicini, colui che sta curando l'intero piano dell'APE.
Dopo l'incontro che si è tenuto lunedì, durante il quale il sottosegretario era sembrato immediatamente molto disponibile al confronto, Nannicini ha rilasciato una dichiarazione importante su quale potrebbe essere il pacchetto di misure in 'aiuto' ai lavoratori precoci: innanzitutto, si procederà a un monitoraggio di quanto 'costerebbe' alle casse dello Stato un intervento sulla Quota 41; in secondo luogo, si potrebbe pensare a un provvedimento che moltiplichi i periodi di contribuzione maturati prima del raggiungimento della maggiore età; infine, la possibilità di un anticipo dei rimborsi per assicurazioni e polizze vita. Il tema di fondo sembra essere, dunque, quello elettorale: Matteo Renzi sembra temere l'appuntamento del referendum di ottobre e il governo sembra essere divenuto più conciliante con le richieste che provengono dal basso. Occorre, comunque, vedere quello che accadrà in questa lunga estate. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.