"Noi confidiamo in una soluzione che consenta, con la flessibilità, di anticipare fino ad un massimo di quattro anni il momento della pensione", sono le recenti dichiarazioni del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, che torna ad insistere su un anticipo previdenziale di quattro anni anziché tre come proposto dal Governo Renzi.

Damiano chiede interventi sulla flessibilità

Proprio nel mezzo dei lavori inerenti all'Ape, il famigerato anticipo pensionistico di Renzi, il deputato del Partito Democratico ricorda la necessità di intervenire sulla flessibilità in uscita affinché possano essere collocati a riposo i lavoratori che nel 2011 sono stati penalizzati dalla Riforma Fornero a causa dell'ulteriore allungamento dell'età pensionabile.

Stando a quanto ribadito dall'ex ministro del Lavoro, sarebbe necessario individuare le categorie di lavoratori maggiormente penalizzati affinché possano salire sul treno dei potenziali beneficiari della misura contenuta nella proposta di legge 857 incamerata in Commissione Lavoro alla Camera. Altro punto fondamentale dettato dallo stesso Damiano, è assicurare ai lavoratori in questione che il costo derivante dalla pensione anticipata sia completamente a carico dello Stato.

Correzione della circolare Inps tra le richieste di Damiano

Di fondamentale importanza sarebbe anche la correzione della circolare Inps che concederebbe il pensionamento ai lavoratori che alla data del 28 dicembre 2011 si trovavano ancora a lavoro penalizzando, invece, coloro che hanno perso l'occupazione in una data antecedente nonostante abbia raggiunto tutti i requisiti per il pensionamento.

"Fa bene il ministro Poletti a essere prudente sulle soluzioni che verranno individuate sul tema delle Pensioni prima che si concluda, possibilmente con un accordo, il confronto tra Governo e sindacati", ha affermato ancora Damiano.

Bisogna attendere la risposta dell'esecutivo che si trova tuttora nel bel mezzo dei lavori sull'Ape a favore dei lavoratori nati tra il 1951 e il 1953.

Cosa su cui non sarebbe d'accordo il Presidente Damiano visto che non si tratterebbe di un vero e proprio trattamento previdenziale ma soltanto di un sussidio in attesa di raggiungere l'età per il pensionamento. Ciò, infatti, non modificherebbe le norme introdotte nella vecchia riforma pensionistica.