Arrivano nuovi commenti dalla Commissione lavoro della Camera dopo l'intervista rilasciata nella giornata di ieri dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini in merito all'Anticipo pensionistico (APE). Per il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, alcuni aspetti dell'intervento in discussione con le parti sociali sono condivisibili, a partire "dal fatto che l'anticipo pensionistico, per i soggetti più deboli, debba avere una penalizzazione vicina allo zero". Nannicini ha infatti indicato che nei casi di maggiore disagio sociale, la stima della penalizzazione da applicare in caso di pensionamento risulta già oggi molto bassa e comunque vicina all'1%.

Ovviamente una parte della discussione riguarderà proprio l'individuazione della platea dei lavoratori che potranno beneficiare di basse penalizzazioni. "Per noi i più deboli sono i disoccupati di lungo periodo, i lavoratori precoci che debbono poter andare in pensione con 41 anni di contributi, gli addetti ai lavori usuranti e gli invalidi".

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Stante la situazione, secondo il Parlamentare democratico va sottolineata come apprezzabile l'apertura mostrata dal Governo ad una discussione sui termini di funzionamento dell'anticipo pensionistico. Sul piatto non vi è solo unapenalizzazione calmierata in favore dei lavoratori che vivono situazioni di disagio.

"È apprezzabile che Nannicini non abbia preclusioni a portare (come abbiamo sempre sostenuto) da tre a quattro gli anni di anticipo". Una decisione in tal senso apparirebbe come importante perché porterebbe ad un'estensione della platea dei potenziali beneficiari e avvicinerebbe concettualmente la proposta dell'Ape a quella già depositata presso la Commissione lavoro.

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Infine, una nota di condivisione è arrivata anche in merito al tema di coloro che hanno già ottenuto la quiescenza ma presentano redditi bassi. Per raggiungere lo scopo, il sottosegretario Nannicini ha indicato un'altra possibilità in via di analisi oltre a quella di strutturare un nuovo bonus da 80 euro.

"Se la soluzione per rivalutare le Pensioni basse passerà dalla quattordicesima, non possiamo che condividerlo" ha spiegato l'On. Damiano, ricordando che la misura creata durante il Governo Prodi già oggi produce ricadute positive erogando circa 400,00 € mensili ad una platea di 3 milioni di pensionati, che percepiscono fino a 700,00 € mensili. Mentre un altro vantaggio concreto di questa soluzione consiste nell'evitare che alcuni potenziali beneficiari possano restare esclusi dalla misura, per il fatto di risultare incapienti dal punto di vista dell'Irpef, così come già avvenuto in alcuni casi con il noto bonus da 80 euro. Si tratterebbe quindi di un intervento semplice da implementare ed a favore delle fasce più deboli della popolazione.

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