Le ultime notizie al 25 luglio 2016 sulle pensioni anticipate riguardano in particolare il focus sui lavoratori precoci, che restano al centro del dibattito politico e sociale. Il Governo sta infatti valutando le possibili misure attuabili in base allo stock di risorse spendibili per il comparto previdenziale, per alcune categorie particolarmente deboli e rimaste maggiormente colpite dalla Riforma Fornero.
I precoci, quei lavoratori che hanno sacrificato parte della loro giovinezza per andare a lavorare a sostegno della famiglia di origine, rientrano tra le categorie da proteggere e su cui si sta facendo un gran parlare. Loro richiedono con forza la quota 41 per tutti indipendentemente dall'età anagrafica, il Governo studia dei bonus contributivi unicamente spendibili per i precoci 'veri', restringendo così la platea. Chi potrebbe usufruirne?
Pensioni anticipate precoci, news al 25/7/2016: quota 41 in bilico, prende piede il bonus per i precoci 'veri'
La platea dei diretti interessati al bonus contributivo si ristringerebbe di molto.
L'agevolazione pensata dal Governo Renzi, che indicativamente permetterebbe a quanti hanno lavorato prima della maggiore età di avere uno sconto di circa 6 mesi per ogni anno contributivo versato antecedentemente ai 18 anni, taglierebbe in realtà fuori tutti coloro che pur avendo 41 anni di contributi versati sono andati a lavorare dai 19 anni in poi o sono stati regolarizzati dal datore di lavoro solo dopo il 18esimo anno d'età. Questo vorrebbe dire che un lavoratore con 41 anni di contributi e 60 anni d'età al momento non potrebbe usufruire di nessun beneficio, e dovrebbe continuare a lavorare almeno fino al raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi richiesti se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna.
La polemica come è facile immaginare monta sul web, il gruppo facebook 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' all'unisono continua a lottare per un unico obiettivo: quota 41 per tutti.
Pensioni precoci, quota 41 un sogno irrealizzabile?
l sindacati per cercare un compromesso maggiormente equo, che non riduca eccessivamente la platea degli interessati alla pensione anticipata con il bonus, hanno proposto di calibrarlo in modo differente. Ossia attribuendo due anni di sconto a tutti quei lavoratori che hanno già raggiunto 40 anni di contribuzione effettiva da lavoro a prescindere dalla data in cui risultano concentrati i primi versamenti contributivi. La proposta potrebbe effettivamente essere maggiormente apprezzata dai lavoratori precoci, che comunque dal canto loro continuano a credere alla possibilità di ottenere dal Governo la quota 41 per tutti. Anche Cesare Damiano ci crede e continua nella sua raccolta firme per il Ddl 857.
Il disegno di legge è comprensivo infatti oltre che della proposta di flessibilità in uscita 4 anni prima con una penalizzazione del 8% massimo, anche della quota 41 per i lavoratori precoci. Una delegazione di lavoratori è stata per giunta invitata alla consegna delle 50.000 firme, fin qui raggiunte dalla petizione online a sostegno del Ddl 857, che si terrà il prossimo 26 luglio a Palazzo Madama dinanzi all'onorevole Grasso.
Non resta dunque che attendere le notizie ufficiali che dovrebbero giungere a breve dal Governo, nel frattempo cosa ne pensate della controproposta dei sindacati?