La mobilità rappresenta una delle procedure più contestatetra quelle messe in campo dal governo Renzi nel comparto Scuola: la complessa organizzazione è stata affidata a un algoritmo di cui non si conosce la ratio e che sta gestendo, commettendo anche alcuni errori, gli spostamenti di decine di migliaia di insegnanti. Una delle ultime speranze per i docenti che non vorrebbero essere costretti all'esodo è quella dello 'scambio cattedre': potrebbe sembrare una sorta di 'bufala' se non fosse previsto dal CCNI per quanto concerne le assegnazioni provvisorie per l'anno scolastico 2016/2017.
I docenti che potranno accedere a questa ulteriore procedura sono tutti coloro che, pur avendo fatto domanda per l'assegnazione provvisoria interprovinciale, non hanno ottenuto la sede. Ma come funziona lo 'scambio cattedre'?
Scambio cattedre, assegnazione interprovinciale e mobilità scuola: la procedura
La procedura sullo 'scambio cattedre' è un dispositivo mediante il quale il docente che non ha ottenuto l'assegnazione provvisoria interprovinciale cerca un altro docente disposto ad occupare, per l'anno scolastico in corso, la sua cattedra (compreso l'istituto ottenuto mediante 'chiamata diretta'). La normativa di riferimento e il comma 13 dell'articolo 7 del testo su utilizzazioni e assegnazioni provvisorie per l'anno scolastico 2016/2017.
Questo tipo di disposizioni fino all'anno precedente era previsto soltanto per i coniugi, mentre quest'anno è stato allargato a tutti coloro che non hanno ottenuto l'assegnazione. Nel frattempo, si segnala che sono nati anche gruppi Facebook all'interno dei quali è possibile confrontarsi con i colleghi in vista di un ipotetico 'scambio cattedra'.
Scambio cattedre e mobilità scuola: la tempistica
L'elemento più complesso dell'intera vicenda riguarda la tempistica. Per fare in modo che la procedura per lo 'scambio cattedra' venga avviata, occorrono ancora alcuni passaggi importanti: innanzitutto, il Miur deve emanare le disposizioni, in secondo luogo gli USR devono pubblicare gli avvisi, in terzo luogo occorre presentare l'istanza, infine bisogna attendere l'esito e, nel caso, essere disposti a spostarsi nuovamente.
In effetti, è molto probabile che tutta la procedura non possa essere pronta prima dell'inizio dell'anno scolastico, per cui molti docenti, qualora vada a buon fine lo 'scambio cattedre', dovranno iniziare nella sede di destinazione per poi ritornare nella sede richiesta per l'assegnazione provvisoria. La confusione, insomma, rischia di essere molto elevata. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.