Le ultime notizie che riguardano l’indennità di disoccupazione per i lavoratori stagionali destano particolare interesse. Con l’avvicinarsi della fine della stagione turistica, che poi è quella lavorativa per questi soggetti, stagione nella quale questi maturano i gironi utili al calcolo della Naspi, la preoccupazione monta sempre di più. La durata del sussidio per questi lavoratori, in base alla normativa generale del nuovo sussidio di disoccupazione, si ridurrebbe a pochi mesi. Ecco perché tutti sono in attesa di un aggiustamento del sussidio.

Le notizie di questi giorni però, sono contrastanti e non si sa ancora bene cosa succederà.

Il correttivo a cui pensa il Governo basterà?

La Naspi per gli stagionali è un problema vecchio, nato con la nascita del nuovo sussidio di disoccupazione, cioè dal 2015. La durata del sussidio, rapportata agli ultimi 4 anni di lavoro permette di percepire fino a 24 mesi di sussidio, purchè negli anni passati, non si siano utilizzati i mesi di lavoro svolti, per percepire altre indennità con lo stesso oggetto, la disoccupazione. Il lavoratore stagionale però ogni anno ad un periodo di lavoro, unisce uno di disoccupazione. Non potrebbe essere diversamente vista la natura intermittente delle attività del settore turistico e la conseguente mancanza di continuità occupazionale a cui sono assoggettati gli addetti a questi lavori.

Lo scorso anno il Governo intervenne con la bonifica dei periodi già coperti da altri sussidi in modo tale da permettere a questi soggetti una durata della Naspi più lunga. Quest’anno non si è fatto ancora nulla, ma il Governo, spinto da alcune proposte di Lega, PD e Movimento 5 Stelle, proposte assecondate anche dalla Commissione Lavoro della Camera e dalla Onorevole Gnecchi, sembra avere in cantiere una soluzione.

La Naspi potrebbe essere allungata per questi lavoratori tra il 10 ed il 40% in più rispetto, ma per molti questo è solo un contentino. Si tratta di poco più di un mese di sussidio in più, 36 giorni. Pe questi lavoratori la durata del sussidio passerebbe da 3 mesi a 4 e sicuramente, questo non può bastare.

Che fine ha fatto la proposta di Legge dell’ANLS?

Il lavoro dei comitati, gruppi ed associazioni di lavoratori del settore, continua a chiedere una correzione decisa del sussidio. Secondo molti si dovrebbe ritornare al sussidio equiparato ai mesi di lavoro svolti, cioè lavorare 6 mesi per percepire 6 mesi di sussidio. Pochi mesi fa l’ANLS, l’Associazione Lavoratori Stagionali pensò anche ad una proposta di legge popolare che denominò ARGOS. Entro il prossimo 20 settembre, in 140 comuni italiani è ancora possibile sottoscrivere la proposta. Assicurazione a retribuzione graduale per i lavoratori stagionali, questo significa ARGOS e forse resta l’ultima via per questi lavoratori a cui la Naspi rischia di ridurre drasticamente la propria capacità reddituale, lasciandoli per diversi mesi senza reddito.

La proposta mira proprio a concedere un sussidio pari ai mesi di lavoro svolti. In definitiva ad ogni mese di lavoro avuto corrisponderebbe un mese di disoccupazione spettante. Risolto questo, si dovrebbe passare ad un altro problema che è quello dei codici ATECO, cioè il riconoscimento all’interno dei lavoratori stagionali anche di soggetti che pur lavorando nel settore turistico, svolgono mansioni non riconosciute tali. Serve aggiornare i codici ATECO che sono datati 1963, cioè hanno più di 50 anni nonostante le attività lavorative negli anni siano cambiate.