Nonostante le numerose proteste da parte della delegazione dei lavoratori precoci e dei sindacati, nessun accordo è stato ancoraraggiunto sul meccanismo dellaQuota 41 che darebbe la possibilità ai precoci di lasciare anticipatamente il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di versamenti contributivi, indipendentemente dall'età anagrafica, e senza andare incontro a penalizzazioni.
No alla Quota 41, Governo pronto al bonus contributivo
Un'ipotesi che poteva rivelarsi valida per quei lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi in giovane età, e che quindi si ritrovano con una lunga carriera contributiva alle spalle, che sarebbe in grado di garantirgli l'agognata pensione.
Il12 settembreèil giorno in cui si dovrebbe concludere il confronto fra Governo e parti sociali: infatti entrerà nel vivo la discussione delle misure da inserire nella Legge di Stabilità che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2017.
L'esecutivo frena ancora sul cosiddetto meccanismo Quota 41, visto che si deve ancora procedere alla valutazione dei costi e delle risorse messe a disposizione per gli interventi in materia previdenziale. L'ipotesi più probabile, al momento, sarebbe il riconoscimento del bonus contributivo di 4 o 6 mesi a favore dei lavoratori che hanno iniziato la loro carriera tra i 14 e i 18 anni, in modo da facilitare loro l'accesso al pensionamento. L'intervento potrebbe non bastare ai precoci, visto che il meccanismo proposto dal Partito Democraticonon andrebbe a risolvere il problema per tutti i lavoratori.
Sul tavolo del Governo anche la totalizzazione e la questione esodati
Sul tavolo del Governo ci sono anche altre misure da discutere: dal cumulo gratuito dei contributi agli scatti dovuti alla speranza di vita, fino alnodo-esodati.Durante l'incontro del 12 settembre, i sindacati continueranno a pressare il Premier, al fine di trovare un accordo sui temi più caldi da inserire nella nuova manovra.
Difatti, potrebbero essere rivisti gli adeguamenti dovuti all'aspettativa di vita che, stando alle ipotesi del Governo, dal 2019 potrebbero scattare ogni 3 o 4 anni.
Anche la totalizzazione gratuita dei versamenti contributivi sarebbe un buon proposito per agevolare l'uscita dei lavoratori con carriere discontinue. Infine, potrebbe essere discusso anche il tema degli esodati,che attendono l'ottava e definitiva misura di salvaguardia.