Numerosi sono stati gli interventi da parte del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano sull'approvazione di una nuova misura di salvaguardia per gli esodati che finora si sono conclusi con un nulla di fatto. Nei giorni scorsi, infatti, il Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri avrebbe bocciato l'ipotesi riguardante la tutela previdenziale in favore degli esodati.
Boeri respinge l'ipotesi sulla salvaguardia
Un altro duro colpo per i lavoratori che da anni sono alle prese con le rigide norme in materia previdenziale introdotte dalla Legge Fornero nel 2011.
Come ricorda l'ex ministro del Lavoro, le sette misure di tutela sono stati indispensabili per tutelare circa 170 mila lavoratori anche se, altri 32 mila sono rimasti esclusi. E' questo il motivo che spinge il deputato del Partito Democratico a chiedere l'approvazione dell'ottava misura di salvaguardia volta a chiudere il doloroso calvario di tutti quei lavoratori che, a causa dell' allungamento dell'età pensionabile previsto dalla legge Fornero, non sono tuttora riusciti ad accedere al pensionamento.
Damiano: 'ottava salvaguardia indispensabile'
Ad intervenire negativamente sulla proposta Damiano è stato Tito Boeri che considera l'ipotesi troppo onerosa per le casse statali. "Correlare gli 11,6 miliardi delle salvaguardie agli 80 miliardi che verranno risparmiati fino al 2022 è fuorviante.
I risparmi che si realizzeranno con le riforme del 2004, 2007 e 2011 saranno, fino al 2050, pari a 900 miliardi di euro". ha rassicurato Damiano contrario alla decisione presa dall'economista.
Una decisione che, stando al parere di Damiano, potrebbe rivelarsi rischiosa e soprattutto penalizzante per i restanti esodati. "Non condividiamo la gran parte delle opinioni di Boeri contenute in un intervista e pensiamo che l'ottava salvaguardia debba essere realizzata nel mese di settembre per chiudere definitivamente il problema degli esodati", ha continuato l'esponente del Pd. Con le dichiarazioni di Damiano, infatti, si evince la volontà del Partito Democratico di inserire un argomento così delicato nella Legge di Stabilità.