Prosegue l'attesa dei lavoratori esodati in merito all'8va e definitiva azione di salvaguardia e tutela nei confronti di quei soggetti che nel 2011 si sono trovati improvvisamente senza redditi da lavoro e senza possibilità di accedere all'Inps. Tra gli ultimi ad intervenire in ordine di tempo troviamo il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, che ha ricordato nelle scorse ore come un provvedimento sulla vicenda sarebbe senza costi per il bilancio pubblico, in virtù di "quanto già stanziato e risparmiato nel Fondo esodati per realizzare l'ottava salvaguardia".

Per l'esponente democratico, si tratta di "risorse a costo zero", una precisazione importante considerato anche l'accendersi del dibattito politico sulla destinazione delle risorse all'interno del Governo per l'avvio dei prossimi interventi di riforma. D'altra parte, come abbiamo ricordato in numerose occasioni nella nostra rubrica, la questione degli esodati si trascina ormai da molti anni ed è stata affrontata in altri sette precedenti provvedimenti, senza che sia stato finora possibile mettere la parola fine alla vicenda. 

Riforma pensioni e caso esodati: dopo i dati Inps si attendono i provvedimenti definitivi

Stante la situazione, appare chiaro che tutti i tasselli per poter avviare un provvedimento conclusivo di salvaguardia sembrano ormai essere stati messi al proprio posto.

I lavoratori da tutelare restano circa 32mila, così come certificato dai dati rilasciati di recente dalla stessa Inps in merito all'efficacia delle precedenti azioni parlamentari di welfare. I profili dei lavoratori ammessi sono cinque, tra cui rientrano i mobilitati, gli autorizzati volontari, i cessati dal servizio, i lavoratori in congedo per l'assistenza ad un familiare ed infine coloro che risultavano intestatari di un contratto a tempo determinato. Vi è poi l'intenzione di includere all'interno della salvaguardia anche i lavoratori agricoli e quelli stagionali a tempo determinato, visto che sono rimasti esclusi dalla 7ma azione di tutela (mentre erano presenti in quella precedente). Per poter vedere quale sarà l'esito di questa vicenda dovremo comunque attendere la ripresa dei lavori parlamentari di settembre, subito dopo il termine della pausa estiva.

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