Non smette di creare polemiche l'ormai famoso algoritmo che sta gestendo la mobilità scuola docentiper l'anno scolastico 2016/2017. Nella giornata di ieri, il sottosegretario Toccafondi ha sottolineato come la 'Buona Scuola' sia stata una rivoluzione perché dopo anni si è deciso di investire nella scuola e sono stati assunti 170mila docenti. Sul nodo della 'mobilità', il sottosegretario ha risposto con una battuta: non è possibile spostare gli allievi dove ci sono più insegnanti. In realtà, secondo il sindacato Anief, una parziale soluzione potrebbe riguardare la gestione dei cosiddetti organici di fatto: secondo i calcoli dell'associazione, si potrebbero liberare circa 70mila cattedre che potrebbero permettere una migliore geografia degli spostamenti in tutta l'Italia.
Una soluzione 'parziale' per la mobilità scuola docenti
Un sistema per migliorare la mobilità scuola docenti ci sarebbe stato, quello di creare nuove cattedre, tra l'altro richieste a gran voce da molti Presidenti di Regione. È un dato di fatto che in Italia esistono ancora moltissime situazioni in cui a dominare la scena sono classi-pollaio, formate a volte anche da trenta studenti. Secondo l'Anief, il governo Renzi non intende investire in questo senso, per cui una soluzione più 'economica' potrebbe essere quella di utilizzare le cattedre assegnate al 30 giugno, trasformandole in posti di ruolo. il sindacato accusa il Miur di non aver svolto un monitoraggio di questa situazione: i contratti di supplenza annuale sarebbero, secondo i calcoli dell'Anief, circa 110mila di cui circa 70mila possono essere considerati veri e propri posti vacanti.
Si tratterebbe, insomma, di accrescere il numero delle cattedre a disposizione, permettendo a molti docenti di non spostarsi.
La questione dei costi: il Miur e la mobilità scuola docenti
L'Anief sottolinea che questa proposta non peserebbe neanche troppo sulle casse dello Stato e renderebbe più accettabile l'intera procedura, limitando in alcuni casi la mobilità scuola.
Si tratterebbe di trasformare dei posti vacanti concessi ai 'precari' in posti di ruolo: è vero che un precario al 30 giugno percepisce lo stipendio soltanto per 10 mensilità, ma la differenza non sarebbe insostenibile. Il Miur, comunque, non sembrerebbe intenzionato a mettere in campo questo provvedimento e il sindacato Anief, famoso per le sue battaglie giudiziarie, invita tutti coloro che ricevono un contratto al 30 giugno a richiedere, tramite ricorso patrocinato dall'associazione stessa, l'estensione al 31 agosto. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.