La questione previdenziale ha subito ritardi e rinvii per colpa della nota di aggiornamento del DEF, il Documento di Economia e Finanza che anche Bruxelles attendeva per valutare lo stato di salute dell’Italia. Dopo la Legge di Bilancio che deve essere presentata dall’Esecutivo entro ottobre, il DEF è il più importante atto di indirizzo economico dello Stato. Il Premier in persona ne ha illustrato i contenuti fuoriusciti dal Consiglio dei Ministri di ieri sera. Le notizie per gli italiani, lavoratori e pensionati non sono buone nonostante le parole del Premier restino ottimistiche.

Cosa ha detto il Premier

A pochi minuti dalla mezzanotte la nota di aggiornamento del DEF è stata resa pubblica. Matteo Renzi a margine del Consiglio dei Ministri ha annunciato che le stime del PIL sono state riviste al ribasso mentre aumentano quelle del deficit. Si tratta, secondo il Premier, di stime dettate dalla prudenza, perché lo scorso autunno si chiuse tutto all’insegna dell’ottimismo con numeri che poi la realtà ha parzialmente disatteso. Il documento adesso deve ottenere il parere positivo della Comunità Europea che era alla finestra in attesa di giudicare l’operato del nostro Governo. A Bruxelles l’Italia ha anche chiesto maggiore flessibilità sui conti, un modo per chiedere ossigeno in un periodo buio, di crisi, che eventi come il sisma del centro Italia hanno contribuito ad accentuare.

Dovrebbe essere di 10 miliardi l’aumento di margine concesso dalla UE, da spendere per il terremoto e per la questione migranti che secondo il Premier mette l’Europa nella condizione di essere debitrice nei confronti dell’Italia.

Legge di Bilancio misera?

Parliamoci chiaro, nessuno si illudeva che quella del prossimo ottobre sarebbe stata una Legge di Bilancio (la Stabilità come si chiamava una volta) ricca e capace di risolvere le numerose istanze degli italiani.

Le cifre del DEF hanno confermato le grandi difficoltà che il Governo ha nel reperire fondi e probabilmente costringerà il Governo a rivedere l’entità della manovra finanziaria. Si parlava di 25 miliardi come importo totale della Legge di Bilancio per il 2017, ma probabilmente si avrà difficoltà ad arrivare a 20. Il Premier è tornato a parlare di clausole di salvaguardia e di necessità di detonare il paventato rischio di aumento dell’IVA e delle accise.

Ogni volta che si parla di questo salvagente finanziario che sono le clausole di salvaguardia, le notizie per chi si aspetta soldi per le proprie aspettative sono sempre negative.

Per il tema pensionistico infatti se non è buio pesto poco ci manca. Oggi ci sarà l’incontro decisivo tra Governo e sindacati. Si parlerà di cifre da stanziare, con i sindacati che chiedevano interventi per 2,5 o 3 miliardi mentre il Governo prevedeva di stanziarne un paio. Adesso, probabilmente resta disponibile solo un miliardo e mezzo, come riporta una ultimora dell'ANSA, questo con buona pace dei pensionati e dei lavoratori che probabilmente non troveranno nulla di buono nella prossima finanziaria. Resterà l’APE al cui interno ci sarà quella social, che costerà 600 milioni.

Il Premier ha ribadito anche l’intervento sulle minime, con quattordicesima estesa e addirittura raddoppiata per chi già la percepisce.

Se poi come sembra, le ricongiunzioni gratuite sono cosa fatta, il tesoretto disponibile è quasi del tutto esaurito. Per i precoci niente da fare, impossibile qualsiasi intervento. Resta solo il mini bonus per quei pochi che possono vantare almeno un anno di contributi prima dei 16 anni. Ipotesi di stravolgimenti nell’incontro odierno non ce ne sono, con il Governo che sembra sia alla ricerca solo di tamponare l’emorragia di consensi, soprattutto in vista dell’appuntamento col Referendum del 4 dicembre. Il Premier probabilmente crede di recuperare consensi dalle minime e dai meno agiati che troveranno benefici dall’APE, considerando un rischio accettabile quello di farsi nemici tra i precoci.