Il sussidio di disoccupazione è diventato ormai imprescindibile per affrontare la crisi occupazionale che attanaglia i paesi dell'Unione Europea ormai quasi da un decennio. Il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan sta per presentare al vertice europeo che si terrà a settembre a Bratislava il nuovo piano da 50 mld di euro proprio per aiutare tutte le famiglie che vivono il dramma della perdita del posto di lavoro e dei mezzi di sostentamento.

A riportare l'indiscrezione è stato il quotidiano Repubblica che riporta il progetto che il governo italiano presenterà e che potrebbe consentire di attingere a risorse comuni per incrementare il sussidio di disoccupazione e altri strumenti di sostegno del reddito per le famiglie indigenti.

Questo fondo verrà poi restituito dai paesi negli anni a seguire. Il nuovo progetto si chiama "fondo europeo per l'indennità di disoccupazione", e dovrà superare l'ostracismo dei paesi del Nord Europa come Germania e Olanda, tradizionalmente contrari a gravare i bilanci degli stati con i sussidi per il sostegno del reddito.

Il nuovo piano consentirebbe anche di rilanciare l'immagine sbiadita di una Europa 'matrigna' incapace di sostenere chi rimane indietro, foraggiando il consenso dei populismi e dei movimenti politici antieuropei. Nel progetto che presenterà Padoan gli Stati membri verseranno una cifra molto vicina allo 0,5% del Pil nazionale, per un importo globale di circa 50 mld di euro.

L'Italia attingerebbe al fondo per 8-16 miliardi

A questo fondo potranno ricorrere quei paesi che vedono l'indice di occupazione calare in modo vertiginoso rispetto alla media europea. Finanziare il sussidio di disoccupazione consentirebbe a coloro che ne usufruiscono di non perdere il sostentamento in attesa di trovare una nuova occupazione.

Si stima che per il nostro paese questo contributo si aggirerà tra 8 e 16 mld per un anno. I soldi verrebbero poi restituiti entro 5 anni. Secondo le ultime statistiche rivelate da Eurostat, in Italia un disoccupato su tre ha rinunciato a cercare un posto di lavoro. Un dato che è il peggiore della Ue.