Il Ministro Stefania Giannini ha risposto a un'interrogazione parlamentare sugli errori commessi dall'algoritmo per quanto riguarda la mobilità docenti 2016: in riferimento alla Scuola primaria e alla scuola secondaria di primo grado, gli errori sarebbero stati 'soltanto' il 2,5%. Immediatamente, è arrivata la risposta di Turi della UIL, il quale ha riportato non soltanto dei dati completamente differenti, ma ha anche sottolineato come, se anche l'errore fosse stato soltanto uno, significa che il dispositivo non ha funzionato. Il ministro Giannini ha parlato di 'errori fisiologici', ma la UIL intende dimostrare che il numero è stato molto superiore e lo fa dati alla mano: si parla di 100mila domande che andrebbero verificate e controllate.

Gli errori sulla mobilità docenti 2016

I dati del ministro Giannini sulla mobilità docentisono i seguenti: 200mila procedure a fronte di 'solo' il 2,5% di errori. Ecco, invece, i dati della UIL che contraddicono le parole del ministro:

  • 200mila circa richieste di mobilità
  • la metà è andata a buon fine con spostamenti interni alla stessa provincia (dunque: 100mila circa)
  • l'altra metà, sempre circa 100mila, è stata trasferita con un algoritmo sbagliato
  • per circa 2/3 di questa platea (dunque, circa 67mila), il Miur non ha verificato la fondatezza del sistema dell'algoritmo
  • per 1/3, il Miur ha dovuto ammettere gli errori: dunque più di 30mila
  • il 16,7% di coloro che insegnano nella scuola primaria è stata vittima di errori

Si tratta, dunque, di una percentuale molto più alta di errori e i numeri del ministro sono risultati 'sbagliati'.

La domanda che ci si pone, visto che sono arrivate le prime vittorie di docenti che hanno fatto ricorso al giudice del lavoro contro la mobilità docenti 2016, è cosa accadrebbe se tutti i 100mila docenti penalizzati facessero ricorso. Il vero problema è che l'anno scolastico è iniziato e che, ad essere penalizzata, sarà proprio la didattica: il caos rischia di prolungarsi anche nei prossimi mesi. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.