Le ultime novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 10 settembre ci riportano i possibili costi dell'Ape e quelle categorie per cui le penalizzazioni potrebbero essere pari a zero, vale a dire quei pensionati per cui l'anticipo sarà gratis. A riportare lo studio è il Corriere della Sera, che prende in esame quello che sarà l'intervento più importante per la riforma Pensioni del 2017, vale a dire l'introduzione dell'anticipo pensionistico, voluto da molti e che ora sembra divenire realtà con la prossima legge di Stabilità.

Pensioni, ecco quali sono i costi dell'Ape e le possibili penalizzazioni

Le ultime notizie sulle pensioni prendono in esame la pensione anticipata studiata dal governo e che entrerà in vigore a partire dal prossimo anno. In passato si è discusso spesso dei reali costi, per il pensionato, dell'anticipo della pensione. Oggi le idee sono un po' più chiare e, se le indiscrezioni del Corriere si rivelassero esatte, con tutta probabilità avremmo qualche sorriso in più tra i pensionandi.

Le penalizzazioni sulla pensione anticipata a 63 anni si dovrebbe aggirare sul 5 per cento per ogni anno di anticipo. Ciò significa che se un lavoratore decide di anticipare l'uscita dal lavoro di 3 anni, il taglio sull'assegno lordo arriverebbe al 15 per cento, con punte - sottolinea il Corriere - del 18 per cento.

Cifre che non si allontanano da quelle descritte in precedenza in altri studi, che avevano gettato numerose ombre sull'Ape. Nonostante ciò ci sarebbe un però.

La percentuale del taglio della pensione dipenderà infatti dal soggetto che richiede la pensione in anticipo. Per le fasce considerate più deboli, come ad esempio quelle dei disoccupati, dei disabili (anche per chi ha un famigliare disabile a carico) e per quelle persone che svolgono "attività gravose" la penalizzazione non supererebbe il 3 per cento.

Se ciò fosse confermato sarebbe un segnale sicuramente positivo, anche per lo stesso esecutivo, che confermerebbe la volontà da parte del governo di avvicinarsi ai cittadini.

Inoltre, sempre da quanto si legge dal Corriere, non sarebbe prevista alcuna penalità per chi percepisce un assegno lordo fino a 1.500 euro. Come sottolinea il quotidiano, l'80 per cento delle pensioni di oggi rientrano in questa fascia.

Dunque si potrebbe dire "tanto rumore per nulla", giusto per citare una commedia di William Shakespeare. Per avere maggiori dettagli in merito non ci resta che attendere quelle che saranno le prossime dichiarazioni in merito da parte del governo.

Intanto ricordiamo l'ormai imminente incontro tra i lavoratori precoci e Tommaso Nannicini, che stando le ultime notizie dovrebbe tenersi il prossimo 14 settembre, nella giornata di mercoledì. È l'ultimo weekend di passione per migliaia di persone che hanno protestato duramente in tutti questi ultimi mesi per ottenere un riconoscimento da parte dell'esecutivo. Spesso e volentieri si sono dovuti scontrare con l'ostracismo delle televisioni, che soltanto alla fine hanno aperto loro la porta d'ingresso.

In questo ultimo, attesissimo, confronto si discuterà probabilmente di quota 41 e del bonus contributivo per i precoci, un bonus attraverso cui il lavoratore otterrebbe uno sconto pari a 4 o 6 mesi di contributi per ogni anno di lavoro compiuto tra i 14 e i 18 anni di età, fermo restando che i paletti della riforma Fornero (42 anni e 10 mesi) non vengono spostati.