Le ultime novità sulle pensioni di oggi, 2 settembre,riguardano soprattutto un intervento di Susanna Camusso a pochi giorni dal 6 e dal 7 settembre, quando sono calendarizzati gli incontri tecnici con il governo. Ad intervenire è stato anche Ivan Pedretti dello Spi-Cgil che ha immediatamente sottolineato quali sono i punti chiave per i pensionati: un intervento sulle quattordicesime, l'estensione della no-tax area e soprattutto un modello strutturale di previdenza che non metta più gli uni contro gli altri i cittadini più anziani e quelli più giovani.

Il problema di fondo è la coesione sociale e la giustizia: al centro, anche una riflessione su chi inizia a lavorare a 14 o 15 anni (i cosiddetti 'lavoratori precoci') che rischiano di dover restare in futuro sul posto di lavoro anche fino a 70 anni.

Riforma previdenziale e non 'assicurativa': novità pensioni oggi 2 settembre

Le ultime novità sulle pensioniriguardano soprattutto l'intervento della Camusso. Un punto centrale che il segretario del maggiore sindacato italiano ha voluto sottolineare riguarda proprio il concetto di previdenza e la sua differenza con il concetto di assicurazione. Una riforma Pensioni deve tenere conto del fatto che la previdenza è una misura di welfare e non di assistenza: cosa significa?

Il sistema previdenziale è una forma di redistribuzione della ricchezza, per cui chi ha avuto difficoltà lavorative nella vita deve poter accedere a una forma di reddito che lo sostenga. Il contributivo puro, invece, ha carattere assicurativo: ognuno riceve la pensione sulla base dei contributi che è riuscito a versare. Insomma, la Camusso chiede 'coesione sociale' e un'idea di welfare che sostenga realmente chi si trova in difficoltà.

Come ad esempio i lavoratori precoci e altri lavoratori che si trovano in condizioni 'particolari'.

Riforma APE, lavoratori precoci e altre situazioni: novità pensioni oggi 2 settembre

La Camusso ha ribadito che la riforma pensioni APEnon può essere considerata una soluzione. Un meccanismo che indebita il pensionando per vent'anni con doppia penalizzazione (quella sull'anticipo e quella connessa al tasso di restituzione) non può essere accettabile.

Ma la Camusso ha sottolineato come esistano tante altre questioni che vanno risolte: quella dei cosiddetti lavoratori precoci (per i quali sarebbe allo studio un bonus poco convincente), ma anche quella di chi ha avuto carriere discontinue tra pubblico e privato. Infine, sarebbe necessaria una riforma che assicuri il futuro anche a chi è giovane oggi, dunque un intervento realmente strutturale: al momento, sembra essere veramente difficile capire quale potrebbe essere il futuro di una generazione, penalizzata e che ha carriere fortemente discontinue. Il governo Renzi, intanto, sta studiando il modo migliore per far quadrare i conti e promuovere anche contemporaneamente una buona campagna elettorale per il referendum. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.