Dal 2017 sarà possibile andare in pensione anticipata a 63 anni, con uno ‘sconto’ di 3 anni e 7 mesi rispetto a quanto previsto dalla legge attuale. E’ questo quanto emerge dall’atteso incontro tra i sindacati ed il sottosegretario Tommaso Nannicini, secondo quanto comunicato dagli stessi sindacati. Nannicini ha infatti illustrato ai rappresentanti dei lavoratori il risultato degli studi effettuati con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, raccogliendo un sostanziale ‘via libera’ all’ipotesi di flessibilità in uscita come prevista dal prestito pensionistico Ape, in attesa del prossimo incontro, fissato per il 21 settembre, nel quale verranno presentati tutti i dettagli della proposta.
Flessibilità anche per statali e partite iva con la pensione anticipata a 63 anni
Tra le novità illustrate ai sindacati, che il sottosegretario Nannicini aveva anticipato in un’intervista a Presa Diretta, l’apertura alla pensione anticipata con lo strumento dell’Ape anche per statali e partite iva, categorie che in un primo momento erano state escluse dalla flessibilità in uscita.
Allo studio anche agevolazione per i lavori usuranti, nei quali potrebbero essere compresi anche i lavoratori dell’edilizia, dei maestri d’infanzia e degli infermieri.
L’Ape sarà quindi introdotta a partire dal 2017 in forma sperimentale per due anni, nei quali i nati dal 1951 al 1954 potranno, su base volontaria, decidere di andare in pensione anticipata fino ad un massimo di 3 anni e 7 mesi.
La pensione sarà versata ai richiedenti grazie ad un prestito che l’Inps richiederà agli istituti bancari e che il pensionato potrà restituire in 20 anni.
Quanto costerà ai lavoratori la pensione anticipata
Il costo esatto del prestito pensionistico sarà oggetto del prossimo incontro tra governo e sindacati in programma per il prossimo 21 settembre, ma a grandi linee se ne conoscono già gli importi.
Chi percepirà una pensione di 1000 euro netti, ad esempio, dovrà restituire 50 euro al mese per 20 anni in caso di pensione anticipata di un anno; chi invece vorrà sfruttare in pieno l’opportunità dell’Ape andando in pensione a 63 anni, sarà penalizzato per circa 200 euro al mese per 20 anni.
La pensione anticipata, comunque sarà gratuita per le categorie disagiate, come i disoccupati privi di altri sussidi, che percepiranno un assegno inferiore ai 1200 euro mensili.