Riforma Pensioni 2016 verso la svolta definitiva? Mancano ormai poche ore all'atteso tavolo di confronto tra il governo Renzi e i sindacati sulle misure previdenziali: tra tutti i temi che saranno affrontati spicca ovviamente l'APE, il tanto discusso anticipo pensionisticoche dovrebbe permettere a migliaia di lavoratori di accedere alla pensione anticipata, non senza una penalizzazione sull'importo finale dell'assegno. Proprio sull'entità della penalizzazione, oltre che ovviamente sulle risorse per finanziarela misura, si assiste ad un vivace dibattito che vede protagonisti i sindacati.
Se alcuni esponenti, come Susanna Camusso (leader Cgil), si dicono ancora poco fiduciosi sul raggiungimento di un accordo, altri, come Barbagallo della Uil, sono più ottimisti. L'incontro di martedì potrà mettere la parola fine aldibattito e delineare precisamente i contorni dell'APE?
Riforma pensioni, come funzionerà l'APE? Le cifre della penalizzazione
L'APE, anticipo pensionistico, potrà essere richiesto dai lavoratori a partire dall'anno prossimo, il 2017, e dal compimento dei 63 anni di età, vale a dire 3 anni e 7 mesi prima dei termini previsti per ilpensionamento di vecchiaia. Si tratterà di un vero e proprio prestito sulla pensione: il lavoratore farà richiesta all'Inps, ma dovrà rimborsare poi la cifra ottenuta agli istituti di credito, in un piano di rimborso che durerà 20 anni econ una penalizzazione pari al5% per ogni anno di anticipo.
Il periodo di sperimentazione della misura sarà di 2 anni, la platea interessata (secondo le stime de Il Sole 24 Ore) conta almeno 150 mila lavoratori all'anno.
Questione penalizzazione: si parla, come accennato, del 5% per ogni anni di anticipo, quindi al massimo del 15%. Ma attenzione: le banche, per tutelarsi, richiederanno la stipula di una polizza assicurativa sul prestito, che ancora secondo i calcoli de Il Sole 24 ore farà lievitare la reale entità della penalizzazione fino al 25%.
Un quarto dell'assegno previdenziale. Per sempre. Luigi Di Maio (Movimento 5 Stelle) si spinge oltre e riporta le stime sulla situazione diun soggettonato nel 1953 avente unreddito netto di 2.000 euro al mese: se egli richiederà l'APE, dice l'esponente pentastellato, per36 mesi avrà un taglio della pensione pari all’8,9% per i primi treanni e addirittura del 28,5% per i venti anni successivi.
Se invece il lavoratore possiedeparticolari requisiti (inabilità, invalidità, parentela con un disabile, pensione particolarmente bassa o lavoro usurante) potrà beneficiare del cosiddetto APE social, anticipo pensionistico sociale, senza penalizzazioni sull'importo finale dell'assegno previdenziale. I contorni di questa misura particolare, però, non sono ancora stati delineati e messi nero su bianco. Si attende ora l'eventuale approvazione, o una ulteriore limatura, nell'incontro di martedì 27, anche se ricordiamo che l'APE dovrà poi essere ufficialmente varato nella legge di stabilità 2017.