Per quanto riguarda la riforma pensioni, newsarrivano oggi 16 settembre soprattutto intorno a due questioni chiave. La prima riguarda il dispositivo fondamentale dell'APE, il vero e proprio provvedimento-chiave dell'intero processo di riforma previdenziale: sul tema sono intervenuti Matteo Salvini e Capone dell'UGL. Nel frattempo, il vero rompicapo per il governo Renzi è rappresentato dal nodo dei lavoratori precoci, coloro che hanno iniziato a lavorare prima del compimento dei 18 anni: le richieste sono molteplici, ma le ultime dichiarazioni di Giuliano Poletti sembrano lasciar intendere che la questione possa essere rinviata e non rientrare in quella che è stata definita la prima 'fase' della riforma Pensioni.

Salvini, l'UGL e la riforma pensioni: news oggi 16 settembre

Le ultime news riforma pensioni oggi 16 settembre si concentrano sulle parole di Matteo Salvini. Il leader del Carroccio ha fatto sapere che, se il dispositivo APE dovesse diventare legge, egli è già pronto a lanciare una campagna referendaria per abolirlo (un po' come si è tentato di fare, senza successo, con la riforma pensioni Fornero). 'L'APE è una truffa', queste le parole di Salvini: perdere fino a 200 euro sul proprio assegno indebitandosi con le banche all'età di 63 anni per un periodo di venti anni non può che essere considerato appunto una 'truffa'. Capone dell'UGL, invece, non si dice contrario all'APE per principio ma chiede che venga fatta una definizione quanto più ampia è possibile della platea di coloro che non subiranno le penalizzazioni: all'interno di queste categorie, vi dovrebbe essere un allargamento del concetto di 'lavori usuranti' e una misura specifica per i lavoratori precoci.

I lavoratori precoci, lo scontro e la riforma pensioni: news oggi 16 settembre

Ed è proprio sulla questione dei 'lavoratori precoci' che potrebbe incagliarsi l'intera riforma pensioni: newsarrivano a seguito delle dichiarazioni del ministro Poletti che ha lasciato intendere come un provvedimento per questa categoria rischi di far saltare i vincoli di bilancio.

Il governo Renzi, insomma, non prende nessuna posizione chiara su questa particolare categoria di lavoratori, tra i più penalizzati dalla riforma pensioni Fornero. I sindacati, invece, spingono alla definizione di una misura e, nel prossimo incontro, il confronto potrebbe vertere proprio sulla soluzione per i precoci: i sindacati chiedono almeno un bonus contributivo, come era stato paventato dallo stesso esecutivo, ma ora sembra che tutto possa essere rinviato alla fase del processo di riforma, che dovrebbe essere attuata nel 2017. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.