Un'altra importante vittoria, quella ottenuta dai diplomati magistrali nei confronti del Ministero dell'Istruzione per il riconoscimento dei propri diritti di inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento. Ancora una volta, infatti, il Tar del Lazio si è espresso favorevolmente, accogliendo un altro ricorso monocratico con riserva presentato dallo studio legale romano Bonetti & Delia.

Ultime news scuola, mercoledì 28 settembre 2016: diplomati magistrali in GaE, il Miur perde ancora

La sentenza, la N. 05770/2016 del 26 settembre 2016, (che potrete leggere a questa pagina Web giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=EYEX3OJHETZBDJEGO2U3DD73MQ&q=amadei%20or%20bonetti)ribadisce per l'ennesima volta il fatto che i docenti in possesso del diploma magistrale debbano essere inseriti nelle GaE e quindi, di conseguenza, possono concorrere all'assunzione a tempo indeterminato o determinato.

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso, ordinando l'iscrizione nella graduatoria di pertinenza, fissando per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 5 dicembre 2016: in ogni caso, sembra ormai scontato che il parere definitivo dell'organo amministrativo andrà a confermare quanto deciso in prima istanza.

Tar del Lazio bacchetta il Miur: 'Ricorso accolto con iscrizione nelle graduatorie di pertinenza'

Sono ormai migliaia i diplomati magistrali che, attraverso i ricorsi, sono riusciti ad ottenere giustizia dopo che, per anni, l'amministrazione scolastica ha continuato ostinatamente a ribadire il proprio veto al loro inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento.

Per effetto di queste sentenze, i docenti sono stati assunti a tempo indeterminato, riuscendo così a mettere la parola fine al loro percorso (anche decennale) in qualità di precari.

Naturalmente, aumentano le pressioni, da parte dei sindacati, affinchè il Miur prenda atto di queste sentenze, anche perchè il ricorso in Tribunale, come ha ribadito il Presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, 'non fa bene a nessuno'.