Dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni, le anticipazioni del premier e dei vari ministri e parlamentari di maggioranza, annunci e promesse che vanno avanti da qualche settimana senza ancora un testo della manovra finanziaria, adesso c'è il testo definitivo della legge di Bilancio che contiene al suo interno anche gli interventi per la riforma Pensioni: dall'Anticipo pensionistico proposto anche in versione social per le categorie disagiate all'aumento delle quattordicesime sulle pensioni più basse; dalle nuove misure per i lavoratori precoci alle maggiori tutele previdenziali per le persone impegnate in lavori usuranti o considerati particolarmente gravosi; dalle ricongiunzioni gratuite e quindi non più onerose a carico dei lavoratori fino all'estensione della no tax area pensionati.

C'è anche la salvaguardia esodati che però potrebbe non essere quella definitiva, nel frattempo ancora manca la proroga dell'Opzione donna su cui insiste tra gli altri anche la minoranza del Partito democratico in questo momento alle prese con lotte interne anche sul referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo. Il Pd di Renzi, infatti, risulta ancora spaccato sul sì o il no alla riforma che porta la firma del ministro Maria Elena Boschi.

Damiano: 'Stop manina su salvaguardia esodati'

La manovra finanziaria, già bollinata dal Capo dello Stato, nei prossimi giorni arriverà nelle competenti commissioni parlamentare della Camere per l'esame e la presentazione degli emendamenti prima dell'approdo in aula per la votazione definitiva.

"Sulle pensioni è stato 'sostanzialmente' rispettato - ha detto il presidente della commissione Lavoro della Camera sottolineando che 'finalmente c'è un testo definitivo' - il verbale sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil con il Governo". Anche se va detto che i provvedimenti per la riforma pensioni appaiano comunque ridimensionati rispetto alle attese e rispetto anche alle stesse proposte avanzate dallo stesso Damiano sulla pensione anticipata.

Ma adesso sembra riesplodere la questione esodati. Perché "qualche 'manina' - ha affermato il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio - è intervenuta con alcuni ritocchi che corrono il rischio - ha sottolineato - di far diventare negativo il giudizio sulla parte previdenziale della manovra". Il riferimento di Damiano è relativo alla "manomissione - ha spiegato - dei contenuti della settima salvaguardia degli esodati mentre viene addirittura inserita, come da noi insistentemente richiesto - ha aggiunto - l'ottava salvaguardia nella legge di Bilancio".

Ma la platea risulterebbe ridimensionata secondo il provvedimento predisposto dal Governo Renzi. Salvaguardia che dunque non sarebbe definitiva per diversi paletti che tagliano fuori migliaia di lavoratori compresi quelli dell'Alitalia e della ex Eutelia.

Opzione donna, minoranza Pd per la proroga

Damiano critica dunque lo storno dei fondi destinati agli esodati, "quasi 600 milioni di euro" ha spiegato sono stati dirottati nel decreto fiscale. "Un vero capolavoro - ha sottolineato il parlamentare della minoranza Pd - d'insipienza politica". Ma sulla questione, Damiano ha già annunciato un emendamento per rimettere tutto in ordine e concedere la salvaguardia definitiva agli esodati, i lavoratori più penalizzati in questi anni dalla legge Fornero varata dal Governo Monti con il sostegno in Parlamento della maggioranza di larghe intese alla tedesca.

E oltre che per gli esodati la battaglia prosegue anche per la proroga di Opzione donna. Riferendosi alla norma che l'anno scorso istituì il contatore per monitorare le uscite con l'Opzione donna alla luce della proroga, il presidente della commissione Lavoro della Camera ricorda che "il testo della norma, dopo un lungo confronto, è stato redatto dal governo e dalla Ragioneria sulla base - ha sottolineato Cesare Damiano - di una intenzione precisa e condivisa: prolungare, con i risparmi - ha spiegato il deputato della minoranza del Pd - la sperimentazione dell'Opzione donna".