L'agenzia Ansa ha rivelato le cifre del governo per la riforma Pensioni 2017. Resa nota anche la spesa per i lavoratori precoci e la loro quota 41. Si delinea sempre di più, con il trascorrere dei giorni, la manovra voluta dall'esecutivo Renzi per il prossimo anno. Una delle voci più importanti è appunto quella della previdenza. Ape volontaria e social sono tra i punti di forza del pacchetto pensioni su cui esecutivo e sindacati si sono confrontati durante tutta l'estate, fino al verbale di fine settembre.

In 20 mila

Da alcune stime, la riforma pensioni 2017 dovrebbe consentire l'accesso alla pensione a circa 20 mila lavoratori precoci, per cui il governo ha stanziato 360 milioni di euro.

Numeri di poco inferiori rispetto a quelli stimati nelle precedenti settimane, per cui si pensava che a beneficiare della quota 41 fossero circa 25 mila persone. Colpisce il fatto che i fondi per questa categoria siano stati superiori rispetto a quelli per l'uscita agevolata. Quest'ultima è costata al governo 300 milioni. Come riferisce l'Ansa, tali stime provengono dalla relazione tecnica alla legge di Bilancio. Più del doppio rispetto alla quota 41 per i precoci è stata invece destinata alla quattordicesima (800 milioni ndr). Il loro aumento non è stato accolto in maniera entusiastica dal presidente dell'Inps Tito Boeri, che avrebbe voluto l'utilizzo dell'Isee per stabilire i soggetti realmente bisognosi.

Inoltre, il professore della Bocconi, in una recente intervista al Corriere della Sera, ha ribadito della necessità di dare un sostegno agli over 55 disoccupati, per i quali è difficile essere assunti nuovamente, con la conseguenza diretta di una difficoltà oggettiva nel raggiungere i requisiti per l'accesso all'assegno previdenziale.

Boeri ha comunque dato atto a Renzi di aver reintrodotto la flessibilità in uscita attraverso l'Ape. L'anticipo pensionistico potrà essere richiesto all'Inps a partire dal 1 maggio 2017 da chi percepisce un assegno netto di almeno 700 euro (1,4 volte il minimo). Va da sé che più si va in pensione prima (fino ad un massimo di 3 anni e 7 mesi a fronte di un minimo di 6 mesi) e più sarà accentuato il taglio alla pensione.

Il premier ha parlato di una penalizzazione, per ogni anno di anticipo, del 4,5 per cento. Il prestito pensionistico dovrà essere restituito in 20 anni e sarà erogato dalle banche. Inoltre dovrà essere stipulata anche un'assicurazione in caso di premorienza.