Ancora polemiche nel mondo della scuola. Il Piano per la Formazione dei Docenti non convince soprattutto perché, stando a un intervento pubblicato su La Tecnica della Scuola, potrebbe portare a un aumento dell'orario di servizio dei docenti, senza alcuna retribuzione aggiuntiva. Il noto sito si chiede infatti come sia possibile che si stia portando avanti questo processo senza interpellare i sindacati sulle modalità. Nel frattempo, giunge anche la notizia che le attività di formazione obbligatoria da parte dei docenti potrebbero essere finanziate anche mediante il bonus di 500 euro: il paradosso è che i docenti rischiano di doversi pagare la formazione e non essere retribuiti per il carico di lavoro maggiorato.

Non c'è obbligatorietà, per il momento, ma il portfolio digitale diverrà sempre di più una necessità.

Perché non convince il Piano per la Formazione dei Docenti

Il governo Renzi e il Miur non hanno ancora chiarito come sarà strutturato il Piano per la Formazione dei Docenti: esso dovrebbe prevedere 25 ore annue di formazione, alle quali vanno aggiunte le ore in presenza e quelle da svolgere invece online in vista della creazione di un portfolio digitale. Secondo quanto trapelato, questo orario non sarà retribuito e lo svolgimento avverrà non durante il servizio, ma in aggiunta ad esso. La stranezza starebbe nel fatto che il Miur non sta coinvolgendo i sindacati in questo percorso. Intanto, occorre sottolineare che, al momento (ma potrebbe cambiare), la formazione non è obbligatoria, può esserlo soltanto se il Collegio Docenti della singola istituzione scolastica dovesse renderlo tale.

Il Bonus 500 euro usato per finanziare la Formazione dei Docenti?

Secondo quanto previsto dalla normativa, il bonus 500 euro potrebbe essere utilizzato proprio per finanziare la Formazione dei Docenti. Quest'anno il bonus diventa una card e la sua funzione sarà (anche) quella di fornire, mediante corsi, una parte di quei crediti formativi necessari e che sono richiesti ad ogni insegnante.

Resta, comunque, il fatto che il docente potrà utilizzare il bonus 500 euro per l'acquisto di libri o per materiali hardware e software, ma il 'consiglio' che arriva dall'alto e che probabilmente troverà una sponda anche nelle richieste delle singole scuole è quello di investirlo in corsi di formazione. Il tutto confluirà nel portfolio digitale che costituirà il percorso che l'insegnante sta svolgendo e che potrebbe diventare determinante per gli spostamenti e per le chiamate dirette. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.