Bambini malmenati, strattonati e picchiati da maestre nelle scuole di infanzia italiane sono tra i fatti di cronaca, purtroppo più frequenti e più dibattuti. Denunce dei genitori che hanno visto lividi sui bambini o che hanno notato comportamenti strani dei loro figli sono all’ordine del giorno e sono fatti che si ripetono da anni. Ecco perché adesso si è adottato il disegno di Legge che prevede alcuni escamotage che dovrebbero limitare la cadenza di questi fatti e soprattutto trovare e punire persone colpevoli di questi atti contrari alla decenza.

Le famose telecamere negli asili presto potrebbero diventare obbligatorie. Il 13 ottobre la proposta di Legge dovrebbe andare in Parlamento per la votazione.

Il lavoro in Parlamento

La storia è di molti anni fa, quando balzarono agli onori (orrori) della cronaca i primi scabrosi fatti di violenze sui minori nei nostri asili. Una Parlamentare di Forza Italia, Giammanco Gabriella nel 2008 presentò una proposta di Legge che prevedeva misure per casi di maltrattamenti nelle case di cura e negli asili. Dopo 8 anni e diversi rinvii, una nuova proposta, un Testo Unico di cui la prima firmataria risulta ancora la Giammanco, sembra sia stato adottato dalla Camera per essere approvato. Ulteriori rinvii non dovrebbero esserci perché la sensibilità dell’opinione pubblica è in aumento come dimostrano molte petizioni che hanno raggiunto quasi 150mila firmatari che chiedono interventi.

La proposta prevede le telecamere negli asili, e mira a prevenire situazioni di maltrattamenti, velocizzando la procedura che permetta alla Magistratura di bloccare sul nascere gli eventi senza necessariamente attendere il perpetrarsi delle abominevoli azioni. Nel Testo Unico inoltre, c’è una delega affinché il Governo adotti strumenti come i test psico-attitudinali da far espletare alle maestre o maestri in modo tale da essere certi che le persone che prendono in custodia i bambini non abbiano difficoltà particolari.

I test oltre ad essere fatti al momento dell’assunzione dovrebbero avere anche una cadenza temporale, per controllare se lo stress del lavoro o il logoramento per la ripetuta attività condizioni la stabilità di questi soggetti.

Problemi di privacy e sensibilità degli insegnanti

Difficile, difronte alle ripetute immagini di violenze e maltrattamenti, che qualcuno si possa dire contrario ad una Legge che protegga i soggetti più deboli.

Il Testo Unico parla di asili ma non solo, perché casi simili si sono avuti in centri di cura per disabili e per anziani. Le telecamere ed i test dovrebbero infatti essere allargati anche a case di cura, cioè in qualsiasi posto nel quale le famiglie, facciano andare i propri soggetti in condizione di vulnerabilità. I paletti imposti dalla privacy poi sono superati dal fatto che le immagini saranno in primo luogo censurate, e poi non saranno di dominio pubblico. Sarà solo la Magistratura competente a poterle visualizzare dopo eventuali denunce da parte delle famiglie. Naturalmente sarà sempre il Garantedella privacy, a Legge approvata ad inserire paletti e misure che ne tutelino l’applicazione.

Altri ostacoli al provvedimento potrebbe venire dai rappresentanti sindacali che punteranno l’indice sul fatto che per colpa di qualcuno le maestre potrebbero essere trattate tutte allo stesso modo. Difficile mandare giù il fatto di essere sotto la lente di ingrandimento delle telecamere, questo è fuori discussione. Lo stesso per i test che potrebbero essere presi come un esame costante a cui saranno sottoposte le insegnanti. Il lavoro delle maestre però è lo stesso che i sindacati considerano logorante a tal punto da chiederne la pensione anticipata come lavoro usurante. Se è logorante per questioni pensionistiche, lo deve essere anche per la valutazione psichica dei test. La Legge infine, dal punto di vistadelle copertureprevede il costo zero per le casse statali, ma sembra che in Aula si spingerà per creare un Fondo da cui attingere per la messa in pratica delle iniziative.