I lavoratori di Equitalia si sono dati appuntamento a Roma per protestare contro il nuovo assetto dell’Agenzia e per ricevere delle risposte concrete circa alcune norme relative alle aspettative occupazionali degli addetti del settore. I nodi più importante da sciogliere, quelli relativi al contratto nazionale collettivo e al Fondo previdenziale.

Sindacati in piazza: ‘’Vogliamo dignità’’

I rappresentanti sindacali presenti hanno parlato da un palco allestito su un camion in Piazza Santa Maria di Loreto, a ridosso di Piazza Venezia. ‘’Non ci piace questa riforma- ha detto Massimo Masi della Uilca- vogliamo che sia riconosciuta la dignità dei lavoratori, la loro professionalità.

L’opinione pubblica ci condanna ma qui si applicano solo le leggi dello stato. Chiediamo una equa riforma che dia al paese una concessionaria che faccia davvero il proprio mestiere. Quello di riscuotere le tasse in modo giusto.’’ ‘’C’è un decreto legislativo che sta per essere trasformato in legge- annuncia allarmato Giovanni Bizzarri dell’Ugl- con oltre 1000 emendamenti in cui ancora si parla di concorso pubblico e selezione del personale. È inaccettabile. Sono gli enti impositori a mettere le tasse, non noi. Questo la gente lo deve sapere.’’

Emanuela Luraschi della Fisac Cgil pone l’accento anche su un altro aspetto. ‘’Sono anni che siamo insultati, maltrattati, non difesi dalla politica né dalla nostra azienda.

Adesso viene fatta una riforma che non tiene conto delle professionalità dei lavoratori del settore che mediamente hanno 20 anni di anzianità, che hanno gestito condoni, leggi. Siamo stufi di prenderci delle responsabilità di tutto quello che in questo paese non va e siamo stufi del fatto che la lotta all’evasione fiscale si faccia spacciando per una agevolazione quello che in realtà è un condono.

Alla faccia di tutti i cittadini che invece le tasse le pagano, anche con grande fatica.’’

Per Giulio Romani della First Cisl fondamentale è la prosecuzione dei diritti contrattuali dei lavoratori Equitalia e per quanto riguarda i possibili cambiamenti ‘’D’accordo a riformare il fisco ma non ce la si può prendere con i lavoratori.

Noi crediamo che in questo momento nel paese sia in atto una semplificazione populista, demagogica. Si cerca di scaricare in basso le responsabilità di chi non sa governare. Dobbiamo cambiare questa mentalità e riportare il governo a ragionare sulle vere esigenze del paese.’’La parte contrattuale e previdenziale preoccupa anche Anna Landoni di Fabi ‘’Da qui a un triennio è previsto il contenimento del costo del personale. Bisogna tener presente che i lavoratori esattoriali hanno come contratto di riferimento quello del bancario. L’ultimo sottoscritto è dell’anno 2008. Da lì è intervenuto il decreto legge 122 che ha bloccato la negoziazione del contratto collettivo nazionale. Senza contare che all’interno del decreto è anche prevista la fattibilità per cui i soldi che abbiamo devoluto nel fondo nazionale di categoria, fondo di previdenza, vengono messi a completa disposizione del ministero del lavoro.

Qui noi ravvisiamo un possibile scippo di queste somme versate obbligatoriamente per legge da tutti i lavoratori esattoriali. Si tratta circa, mediamente, di 30000 euro versati per gli 8000 lavoratori del settore. Non sappiamo che fine faranno e siamo molto preoccupati’’.