Ogni settimana, purtroppo, alcuni lavoratori perdono un genitore o un familiare caro. In questi casi, il dipendente può chiedere giorni di permesso al proprio datore di Lavoro, ma a patto che sussistano determinate condizioni; una vicenda di cui si sta parlando molto negli ultimi giorni. Infatti, nei casi in cui si verifichi un lutto o una grave infermità che riguardi un familiare, la norma riconosce al lavoratore il diritto di chiedere un permesso dal lavoro retribuito di 3 giorni, che non vengono scalati dal proprio piano ferie annuale. Naturalmente, il dipendente dovrà presentare una documentazione ben precisa.
La legge 104/92: Bisogna fare chiarezza sulle varie situazioni che si possono venire a creare, poiché non tutte danno la possibilità di richiedere il permesso previsto dalla suddetta normativa.
Nello specifico, affinché l'azienda in cui è impiegato il lavoratore (secondo uno dei contratti previsti dalla normativa del lavoro) riconosca il permesso e, dunque, paghi la consueta retribuzione, devono sussistere particolari condizioni che elenchiamo di seguito:
- I familiari interessati sono rappresentati da coniuge anche se legalmente separato.
- I familiari interessati sono parenti entro il 2° grado, ovvero nipote, nonno, sorella, fratello, figlio o genitore.
- I familiari interessati sono rappresentati da individui diversi dai precedenti, ma che rientrano nella normale definizione di famiglia anagrafica con convivenza stabile.
Nessuna conseguenza sulla busta paga
L'assenza dal posto di lavoro, qualora si verifichi una delle condizioni elencate in precedenza, non influisce in alcun modo sullo stipendio.
In altre parole, la busta paga in questi casi è inattaccabile, e costituisce patrimonio "indivisibile" del lavoratore. Il datore di lavoro, naturalmente, assume il carico economico dell'assenza: nello specifico, si tratta di tre giorni di permesso che possono essere continuativi o frazionati, ad esempio, in sei mezze giornate.
Nel calcolo non rientrano in nessun caso i giorni considerati festivi, e quelli definiti non lavorativi. Per esempio il sabato, se si è impiegati in una fabbrica in cui si applica la settimana corta.
Necessaria la documentazione a supporto dell'assenza: i tre giorni di permesso non sono automatici, infatti la burocrazia richiede che venga presentata un'adeguata e motivata documentazione che comprovi la mancanza dal luogo di lavoro per lutto familiare o grave perdita.
I documenti, completi in tutte le loro parti, vanno presentati al datore di lavoro e non all'Inps che, in questi casi, non viene considerata parte in causa, poiché il rapporto interessa esclusivamente dipendente e datore di lavoro. All'interno della documentazione, affinché non venga considerata nulla, non devono mancare i seguenti elementi:
- Motivo della richiesta e specificazione dei giorni di assenza.
- onde ci sia decesso di un familiare, occorre un normale certificato rilasciato dal proprio comune di appartenenza.
- onde ci sia invece grave infermità, è obbligatoria la documentazione del medico (specialista) che opera in una delle strutture ospedaliere-sanitarie convenzionate con il più generico servizio sanitario nazionale.
In estrema sintesi, il lavoratore può chiedere tre giorni di permesso al datore di lavoro, senza vedersi ridurre la propria busta paga, riportando esplicitamente le proprie ragioni e motivazioni.
Nel caso di grave infermità di un familiare, la situazione va analizzata attentamente sotto il profilo giuridico della definizione; nel caso contrario, il datore di lavoro non è obbligato ad autorizzare i tre giorni. Dunque, in caso di disagio familiare, ove non ci sia decesso, è necessario analizzare e approfondire ogni singola situazione.