Non c'è solo l'aumento di stipendio degli statali nella riforma della Pubblica Amministrazione del ministro Madia e del conseguente rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Secondo leultime ipotesi circolate nei giorni scorsi, tecnici del ministero della Pubblica amministrazione e sindacati starebbero lavorando all'aumento delle ore settimanali degli statali che passerebbero dalle attuali trentasei a quaranta, al pari di quanto succede nel settore privato. Tuttavia, tale ipotesi sarebbe legata alla flessibilità dell'orario di lavoro, nel senso che spetterebbe al dipendente la scelta di lavorare più ore oppure rimanere con il vecchio orario.

Riforma Pa 2016: più ore di lavoro settimanali per gli statali?

Il rinnovo dei contratti degli statalidella Madia, come per la riforma delle pensioni, virerebbe verso la flessibilità: chi dovesse scegliere di aumentare le proprie ore di lavoro settimanali si vedrebbe aumentare anche lo stipendio in busta paga. L'ipotesi, secondo quanto riporta Il Messaggero nell'edizione di oggi, 8 settembre 2016, proverrebbe dalla parte sindacale, ma il Governo sarebbe pronto a discuterne, soprattutto in considerazione della volontà di recuperare ore e giornate lavorative rispetto a quella che è la media degli altri Paesi europei. La prima parte parte negoziale all'Aran dovrebbe avere termine entro giovedì 15 settembre, ma le parti parleranno anche di altri aspetti puramente tecnici relativi all'impiego pubblico che troveranno disciplina nel Testo unico che dovrà essere pronto per l'inizio del nuovo anno, esattamente entro il mese di febbraio 2017.

Riforma pubblico impiego 2016, misure per furbetti legge 104 e assenze venerdì e lunedì?

L'accordo definitivo tra il ministro per la Funzione pubblica, Marianna Madia e i leader dei sindacati dovrà arrivare entro la fine di questo mese. Ma nel calderone della riforma del pubblico impiego potrebbero arrivare anche due misure restrittive: la prima riguarda i permessi per l'assistenza di parenti disabili disciplinati dalla legge 104/1992, dal momento che, negli ultimi anni, si è assistito a molteplici casi di abusi e di falsi beneficiari.

La seconda, invece, è inerente alle ripetute assenze nelle giornate del venerdì e del lunedì: per entrambi i fenomeni, infatti, si registrano valori nettamente superiori a quel che avviene nel settore privato.