Tra novità, scontri e polemiche prosegue il confronto sulla riforma Pensioni inclusa nella legge di Bilancio 2017 al vaglio del Parlamento. Le ultime notizie riguardano in particolare la proroga di Opzione donna per la quale il relatore della manovra ha presentato oggi un nuovo emendamento correttivo, anche se dalle opposizioni c'è chi parla di beffa. La soluzione previdenziale per il prepensionamento delle donne con la nuova proposta del governo che ricalca l'emendamento varato in commissione Lavoro alla Camera viene concessa anche alle lavoratrici che abbiano raggiunto 57 anni e 7 mesi di età (se dipendenti) o 58 anni e 7 mesi (se autonome) e che abbiano versato contributi per almeno 35 anni entro il 31 dicembre 2015.
Questo è praticamente ciò che prevede la nuova proposta governativa mentre c'è chi continua a battersi con determinazione su Twitter e Facebook e con la collaborazione di diversi parlamentari per la proroga di Opzione donna fino al 2018.
Opzione Donna, il governo corregge la rotta ma non basta
Al momento, stando all'emendamento correttivo del governo, il proseguimento del prepensionamento rosa è riconosciuto solo alle lavoratrici dipendenti nate nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 1958 (o 1957 per le autonome). Intanto, spunta anche un sub-emendamento per la proroga di Opzione donna al 2018. Ad annunciarne oggi la presentazione della nuova proposta di modifica alla manovra per quanto riguarda la riforma pensioni, il gruppo parlamentare di Possibile, il movimento politico guidato da Pippo Civati.
La proposta prevede la prosecuzione di Opzione donna "fino al 31 dicembre 2018 - si legge nel testo dell'emendamento a prima firma Maestri diffuso da Orietta Armiliato sulla pagina Facebook Comitato opzione donna - con gli stessi requisiti già previsti dalla medesima norma e tenuto - viene specificato - conto l'esito del monitoraggio annuale delle risorse disponibili".
Possibile propone la proroga fino al 31 dicembre del 2018
Critiche arrivano dall'opposizione. Secondo la Lega nord di Matteo Salvini "ancora una volta il governo Renzi si beffa delle donne. L'ennesima presa in giro scrive in una nota il capogruppo leghista in commissione Lavoro alla Camera - nonostante l'attesa estenuante delle lavoratrici nate nel '57 e '58.
Il governo infatti - sostiene Roberto Simonetti - non applica nessuna proroga per Opzione donna e cancella definitivamente - ha sottolineato il parlamentare del Carroccio - ogni speranza di prosecuzione della sperimentazione voluta dall'allora ministro Maroni".