Il sito specializzato 'Tuttoscuola' ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda i posti di sostegno attualmente previsti nella scuola pubblica italiana, ovvero circa 129mila. Occorre precisare, comunque, che di queste 129mila cattedre, ben 32.500 sono in deroga, vale a dire che vengono attivate all'inizio di ogni anno scolastico salvo poi essere disattivate al termine delle lezioni al 30 giugno. A conti fatti, possiamo tranquillamente affermare che un quarto del totale dei posti di sostegno, secondo l'attuale normativa legislativa, non è stabile.
Ultime news scuola, giovedì 3 novembre 2016: sostegno, un posto su quattro è a tempo determinato
La situazione, pertanto, non si può certo definire rosea, in quanto, facendo due semplici calcoli, quasi sessantamila studenti disabili vengono affidati, puntualmente, ogni anno, ad insegnanti precari che, purtroppo, non sono quasi mai gli stessi. Possiamo ben comprendere come tutto ciò provoca effetti disastrosi sulla tanto sospirata continuità didattica, tanto più che gli alunni diversamente abili ne hanno ancor più bisogno e, a maggior ragione, dovrebbero essere maggiormente tutelati.
Tuttoscuola sottolinea come questa situazione finisce per compromettere il diritto allo studio di questi alunni.
Legge stabilità 2017 e sostegno: nessuna stabilizzazione per le cinquemila cattedre previste?
Che cosa ha fatto il Miur negli ultimi anni? L'istituzione di seimila nuovi posti nell'organico potenziato, decretata attraverso la legge 107, non è bastata a migliorare la situazione. A questo proposito, in vista della legge di stabilità 2017, il Ministero dell'Istruzione aveva proposto la trasformazione in organico di diritto di 5mila posti, oltre ad altri ventimila posti comuni.Dal testo del disegno di legge presentato alla Camera, però, non viene fatta menzione riguardo alla stabilizzazione dei posti di sostegno, visto che gli articoli 52 e 53 parlano solamente di 'accorpamento di spezzoni di cattedra', ovvero l'aggregazione di spezzoni di orario sino a formare una cattedra o un posto intero.Dunque, lo Stato riuscirà ancora una volta a deludere le aspettative di novemila alunni disabili (e delle loro famiglie) che contavano, finalmente, di poter avere, in pianta stabile, il loro insegnante di sostegno.