Da quanto si apprende in queste ore dal sito specializzato La Tecnica della Scuola, il prossimo anno dovrebbero finire tutti quei problemi che sono stati al centro delle polemiche in questi primi due mesi dall'inizio dell’anno scolastico, a proposito della questione spinosa della mobilità straordinaria concessa da parte del Miur ai tanti insegnanti che non hanno preso servizio presso le loro sedi di titolarità in attesa degli esiti dei trasferimenti da parte degli AT provinciali. Dall'anno prossimo si cambia registro.

Brutte notizie per centinaia di migliaia di insegnanti: ‘scordatevi di tornare a casa’

La fine della mobilità straordinaria è prossima. Ad affermarlo, infatti, è stata la ministra Stefania Giannini, la quale taglia corto e anticipa la notizia che farà dispiacere molti insegnanti, gli stessi che quest’anno hanno avuto la possibilità di rientrare (solo pochi fortunati) nelle proprie provincie attraverso la mobilità straordinaria. Nel 2017, quindi, la straordinarietà verrà meno e, a quanto pare, tutti i docenti dovranno rimanere nelle sedi loro assegnate. Addirittura, qualcuno ipotizza anche l’impossibilità di un rientro attraverso la fase di mobilità delle assegnazioni provvisorie. Un cambio di rotta repentino, quindi, dovuto essenzialmente al fatto che proprio tutte le possibilità offerte da questo governo al mondo della scuola a seguito delle clamorose proteste dei docenti ‘deportati’ ha finito per provocare caos e disordine anche a distanza di alcuni mesi dall’inizio delle lezioni.

La fine di un sogno e l’inizio di un incubo: ‘nel 2017 no alla mobilità straordinaria’

La Giannini, visibilmente irritata, viene intervistata durante i lavori di un convegno tenutosi a Firenze. A proposito dei disordini iniziali, l’inquilina del Dicastero di Viale Trastevere esprime le sue opinioni: “C'è stato quest'anno l'aspetto della mobilità straordinaria, ben 207mila persone in mobilità”, poi aggiunge: “è chiaro che questo ha prodotto una fase di maggiore complessità organizzativa.

Ma le cose ora si stanno sistemando”. Insomma, per la Ministra Giannini i problemi si sono amplificati, non per i trasferimenti coatti dei docenti in tutta Italia ma per il fatto che il Governo ha concesso loro l’opportunità di rientrare nelle proprie sedi, in base alla mobilità straordinaria. A questo punto, concludendo il suo ragionamento, per certi versi contestabile, la ministra dichiara: “Voglio dire che noi abbiamo iniziato, adesso, sia con i tavoli di concertazione sindacale che di studio delle varie fasi che andranno fatte da gennaio in avanti, perché il prossimo avvio di anno scolastico, che pure si annuncia molto più tranquillo, non registri alcun piano di mobilità straordinaria, non abbia nemmeno un intoppo”.

Si spera sulla debacle di Matteo Renzi al prossimo referendum del 4 dicembre

A quanto pare, dunque, i sindacati si siederanno nuovamente al tavolo delle trattative con il governo, ma questa volta il Miur non cederà, così come è successo ad aprile scorso, a nessuna pressione sul versante di qualsiasi tipo di mobilità. Gli insegnanti rimarranno al loro posto così verrà eliminato qualsiasi problema come quelli occorsi all’inizio di quest’anno. Brutti tempi in arrivo per molti insegnanti i quali non avranno – secondo i toni utilizzati dalla Giannini – neanche l’ultima opportunità loro rimasta per fare rientro dalle sedi di titolarità: le assegnazioni provvisorie. Molti insegnanti, a questo punto, sperano negli esiti nefasti del quesito referendario di giorno 4 dicembre, in modo tale da mandare a casa il premier Matteo Renzi e la Ministra Stefania Giannini.