In questi giorni la mobilità 2017/18 e la chiamata diretta sono terreno di trattativa tra Miur e sindacati. I nodi da sciogliere sono molti e ci si chiede fino a che punto le cose potranno andare meglio dello scorso anno. C'è da dire, che è davvero difficile che vadano peggio. Tra algoritmo che non ha funzionato, contenziosi vinti dai docenti mobilitati, novità degli ambiti territoriali e classi senza docenti, è stato un vero e proprio disastro. Si spera che il prossimo anno le cose vadano in una direzione diversa e che le regole siano stabilite in tempo.
Cosa sappiamo della prossima mobilità?
Mobilità Miur 2017/18: le informazioni preliminari
Sembrerebbe che per la mobilità 2017/18 il Miur abbia la volontà di arrivare ad un accordo con i sindacati e che le operazioni potranno già verificarsi in primavera, così da arrivare al nuovo anno scolastico senza problemi di sorta. Le condizioni dovrebbero essere quelle imposte dalla legge 107, per cui chiunque decida di mobilitarsi, otterrà la titolarità su ambito territoriale, anche se al momento ce l'ha su Scuola. La conseguenza è che i docenti mobilitati saranno assegnati alla scuola tramite chiamata diretta. Da un incontro già avvenuto, sembra inoltre che la mobilità avverrà in un'unica fase e non come lo scorso anno in 4, sempre distinguendo la fase comunale da quella provinciale e interprovinciale.
Ma i sindacati non sono soddisfatti di quanto si prospetta per la mobilità e chiedono delle modifiche sulle fasi dei movimenti, sull'assegnazione agli ambiti territoriali e la chiamata diretta. La richiesta principale è che sia data titolarità su scuola, nonostante la legge dica altro.
Chiamata diretta: nodi da sciogliere
La chiamata diretta dello scorso anno è stata un po' turbolenta, per cui la richiesta è che sia modificata e siano imposti dei criteri generali che i DS devono rispettare nell'assegnare l'incarico.
Lo stesso ministro Giannini ha ammesso che 'bisogna aggiustare il tiro'. E che dire dei docenti assegnati d'ufficio? Possono candidarsi nuovamente per ottenere l'assegnazione su una scuola di loro preferenza? I docenti con incarico triennale possono presentare domanda di trasferimento in altra scuola dello stesso ambito? Risposte chiare e definitive si avranno solo con il CCNL. Resta aggiornato su mobilità, chiamata diretta e altro ancora, cliccando il tasto Segui in alto.