Ecco come l’italia, la Repubblica fondata sul lavoro (art.1 della Costituzione Italiana) aiuta i giovani; ecco come il nostro Ministro del Lavoro spinge ed invoglia i ragazzi a continuare la propria carriera, il percorso di studi e a crearsi un futuro nella propria terra.
Giuliano Poletti, ex Ministro del Lavoro del Governo Renzi, confermato dal nuovo Premier Gentiloni, dopo aver affermato, qualche settimana fa, che conseguire la votazione di 110 e lode all’età di 28 anni non serve a nulla, se n'è uscito con un’altra "provocazione" molto pesante e, a detta di alcuni, decisamente fuori luogo.
Parole forti che sconvolgono il Paese: "Meglio non averli tra i piedi", specificando che all'Italia non mancheranno i giovani in fuga all’estero e che quindi sia buono liberarsene.
I dati reali dell'Inps
Dopo l’attacco umiliante ai giovani, Poletti ha difeso il Jobs Act, ritenendolo una buona legge che ha fatto bene fino ad ora, e che secondo lui sarà positiva per tutto il Paese.
Purtroppo però, le parole di Giuliano Poletti volano al vento, e ad esse rispondono i dati critici e concreti dell’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), i quali parlano di un calo del 32% delle assunzioni a tempo indeterminato durante i primi dieci mesi del 2016 . L’unica cosa ad aumentare, rispetto al 2015, è stata la vendita di 121,5 mln di voucher, +32% nei confronti dell'anno precedente.
I dati diffusi dall'Inps riportano anche un peggioramento dell'89% rispetto ai contratti stipulati nell’anno 2015. Invece, dando uno sguardo ai licenziamenti, c’è stato un +3,4% rispetto al 2015 e un +27,4% per i licenziamenti disciplinari.
È ora che i giovani si sveglino
È opportuno che i giovani si diano una smossa, dimostrando di valere più di quanto chiunque possa pensare o criticare, ma soprattutto è bene che chi si trova ai vertici della società non scoraggi e demoralizzi tutti coloro che stanno cercando di intraprendere un percorso lavorativo, occupandosi piuttosto di incoraggiare e pianificare riforme occupazionali, in modo che i nostri giovani restino nel Paese, facendo sì che le migliori menti nate in Italia vi possano anche crescere e maturare, evitando di lasciare ad esse un'unica triste possibilità: l'emigrazione.