‘Non soffriremo a non averli più tra i piedi’ è la frase detta da Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro, che ha esordito così parlando del fenomeno di migrazione che porta i giovani italiani a fuggire dalla Nazione. Il membro del Governo successivamente si è scusato per l’affermazione, sottolineando che la sua affermazione è una risposta a chi sostiene che siano le menti migliori a fuggire dall’Italia, ed a rimanere siano coloro che possiedono poche qualità, ma nonostante ciò il Movimento 5 stelle vuole sfiduciarlo.

Polemica dopo l'affermazione del Ministro del Lavoro

La polemica è scattata subito dopo la sua affermazione, soprattutto dopo la frase “Il Paese non soffrirà a non averli fra i piedi” riferita ad i giovani italiani che hanno deciso di abbandonare il Paese principalmente per la crisi lavorativa che ormai vige da anni. Il Ministro Giuliano Poletti, dopo l’affermazione, sentendosi frainteso ha deciso di fare retromarcia, scusarsi e giustificarsi spiegando di essersi semplicemente espresso male. Nonostante le sue scuse, il Movimento 5 Stelle ha deciso di depositare una mozione di sfiducia nei suoi confronti in quanto la forse risulta essere decisamente offensiva.

Le scuse di Poletti e la mozione di sfiducia del M5S

Giuliano Poletti, durante le sue scuse, ha spiegato che ciò che lo infastidisce maggiormente è l’affermazione che riguarda la teoria secondo cui i ragazzi brillanti vanno via mentre i ragazzi meno brillanti rimangono nel nostro Paese. Secondo quanto dichiarato dal Ministro “è utile che i giovani facciano le dovute esperienze lavorative all’estero, ma altrettanto utile è il loro ritorno che gli permetterebbe di esprimere le loro capacità in Italia”.

Nonostante il Ministro abbia cercato di recuperare sulla frase detta, il Movimento Cinque Stelle ha deciso ugualmente di depositare una mozione di sfiducia. La notizia è stata riportata sin da subito sul blog di Beppe Grillo, che ha lanciato l’hashtag #IoSfiducioPoletti, ed ha spiegato che “queste parole possono solo fare male alla nostra Nazione”.