L'azzeramento del ricalcolo delle Pensioni, messo in atto nel dicembre 2011, è stato uno dei punti più controversi del Programma Salva Italia, approntato dall'allora governo Monti. Il provvedimento di fatto, ha azzerato l'adeguamento economico calcolato in base al costo della vita, di tutte quelle pensioni superiori di tre volte la cifra della pensione minima, garantita dall'Inps per l'anno 2011. Per quanto riguarda gli anni 2012 e 2013, era stato garantito l'adeguamento economico, solo ed esclusivamente a quei pensionati, con un reddito mensile, superiore a cinque volte il minimo Inps, garantito per quelle annualità.

Due esempi per capire

Sostanzialmente, per esporre due esempi pratici, un pensionato andato in pensione nel 2013, che avesse percepito un netto di pensione mensile, pari a 1117,00 euro durante lo stesso anno, avrebbe in pratica goduto di un reddito mensile, rientrante fra quelli superiore a cinque volte il minimo garantito. Di conseguenza, il suo assegno pensionistico, avrebbe subito le dovute variazioni in conseguenza del costo della vita. Nella posizione contraria invece, si troverebbe un pensionato, che avendo percepito nell'anno 2011, una pensione netta di 1088,00 euro, sarebbe nella posizione di godere di un assegno pensionistico tre volte superiore il minimo. Di conseguenza, il ricalcolo pensionistico della sua pensione, sarebbe azzerato.

Recentemente però la Corte Costituzionale, avrebbe sentenziato la possibilità per quei pensionati ai quali negli anni dal 2011 al 2013, sarebbe stato tolto il ricalcolo sulla pensione, in base al provvedimento sopra descritto, di chiedere un rimborso pensionistico, che restituisca loro le cifre non pagate. Tale possibilità è ancora a conoscenza di pochi fortunati, vista la bassa diffusione della notizia, e già diversi fra loro, hanno provveduto alla richiesta dei rimborsi di tali cifre.

Come richiedere i rimborsi?

Coloro che intendano avvalersi di tale possibilità, possono come primo passo, rivolgersi il prima possibile, ad Associazioni Sindacali, a Patronati, ad Associazioni dei Consumatori, a consulenti privati, che quanto prima, saranno in grado di organizzarsi, per attuare le pratiche necessarie utili alla richiesta di rimborso.

Sarebbe bene come consigliato da esperti, inoltrare la domanda entro il 31 dicembre 2016. In ogni caso, resta valida la possibilità dell'invio di una lettera raccomandata con avviso di ricevimento all'Inps, meglio se redatta da un legale o dalle Istituzioni sopra citate, per opporsi ad un eventuale termine di prescrizione per l'inoltro della richiesta.

Indirizzi mail utili per informazioni e chiarimenti: lombardia @ movimentoconsumatori. it (valido per il Centro-Nord)-

puglia @ movimentoconsumatori . it (valido per il Centro-Sud)-

Numero telefonico utile: 3387979600-