No al pensionamento anticipato per i lavoratori in possesso del requisito contributivo ridotto a 15 anni. Lo ha stabilito la Legge di Bilancio 2017, che detta le disposizioni per usufruire della pensione anticipata attraverso l'Ape agevolato e l'Ape volontario.
No al pensionamento dei quindicenni
Si tratta di misure molto discusse negli ultimi mesi, perché avrebbero potuto consentire il pensionamento a migliaia di lavoratori che sono rimasti penalizzati dopo l'entrata in vigore della precedente Riforma Fornero. La Legge di Stabilità 2017, tuttavia, non è stata molto soddisfacente per la maggioranza degli italiani, visto che non coinvolge le intere platee, bensì riesce ad assicurare un trattamento pensionistico anticipato solo ad un numero limitato di soggetti.
L'Ape volontario e l'Ape agevolato sono alcune delle novità introdotte dalla nuova manovra, volta a consentire un'uscita più flessibile. Con l'Ape volontario, infatti, un dipendente potrà lasciare anticipatamente il lavoro al raggiungimento di almeno 63 anni di età anagrafica, accompagnati da almeno 20 anni di versamenti contributivi, attraverso un prestito ventennale erogato dallo Stato da restituire nel momento in cui vengono raggiunti i requisiti per la pensione di vecchiaia. L'Ape agevolato, invece, richiede dai 30 ai 36 anni di contributi a seconda dei casi.
Dalla Legge di Stabilità viene esclusa la categoria di lavoratori in possesso del requisito contributivo ridotto di 15 anni che, a questo punto, non potrà usufruire né dell'Ape volontario né dell'Ape agevolato.
Si tratta di tutti quei lavoratori che hanno perfezionato almeno 15 anni di versamenti contributivi prima del 31 dicembre 1992, ovvero prima dell'introduzione della Riforma Amato; di coloro che sono stati autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione prima del 31 dicembre 1992; dei lavoratori stagionali o con carriere discontinue.
Pensione di vecchiaia per i quindicenni
I cosiddetti quindicenni risultano, così, esclusi dai benefici concessi dall'Ape volontario e dall'Ape agevolato, ma possono comunque richiedere il pensionamento di vecchiaia secondo le norme presenti nella Legge Fornero, ovvero 66 anni e 7 mesi per gli uomini dipendenti e le donne del pubblico impiego, 65 anni e 7 mesi per le dipendenti del settore privato, e 66 anni e 1 mese per le lavoratrici autonome. Per costoro è previsto il requisito dei 15 anni di contributi, anziché 20 anni.