Le novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 10 gennaio si concentrano sulle ultime riguardanti i lavoratori precoci e la misura quota 41. Tornano di stretta attualità i decreti attuativi del nuovo governo Gentiloni. Se per l'Ape, l'anticipo pensionistico studiato dal precedente esecutivo Renzi, il decreto dovrebbe arrivare entro il mese di gennaio, per i precoci il tempo limite è fissato entro marzo. Viste le ultime mosse del governo, è probabile che il primo ministro Gentiloni, così come auspicato dal presidente della Repubblica, vada avanti fino al termine della legislatura, evitando le elezioni anticipate.

Pensioni, governo Gentiloni avanti tutta

Le ultime notizie sulle pensioni prendono in esame i tanto attesi decreti attuativi per Ape, Opzione Donna e le misure relative ai lavoratori precoci e la quota 41 limitata, di cui vi abbiamo già parlato nei precedenti articoli, quando al governo c'era ancora Renzi. Decreti che, come ricordato in apertura, sono attesi tra gennaio e marzo, non più tardi. Il conto alla rovescia è iniziato, i precoci si augurano che almeno il provvedimento riguardante quota 41 per pochi possa vedere la luce quanto prima.

Avanti tutta per il governo Gentiloni, intenzionato a rimanere in carica fino al termine della legislatura. L'obiettivo è quello di posticipare il ritorno alle urne degli elettori e di rispondere presente all'incarico offertogli dal presidente Mattarella.

Il tema della riforma Pensioni è sempre complesso ed il semaforo verde sui provvedimenti già adottati nel recente passato regalerebbe all'ex ministro degli Esteri un po' più di tranquillità e popolarità tra i cittadini italiani.

Di recente i lavoratori precoci si sono ritrovati a protestare contro il governo giudicato 'fotocopia' rispetto a quello bocciato sonoramente dal referendum del 4 dicembre, un esecutivo che non aveva saputo dare loro le giuste risposte, il sostegno atteso dopo mesi, anni, di battaglia, di richieste specifiche, sia a Renzi che agli stessi sindacati.

Ora il primo ministro è atteso dalla prova dei decreti attuativi, anche se più che una prova è una semplice prassi.

Anche il presidente della Repubblica è finito al centro dei pensieri dei precoci richiedenti quota 41 per tutti. In una lettera inviato al capo di Stato, Mattarella è stato invitato ad un atto di giustizia nei confronti di quelle persone ormai stanche dopo 39-40-41 anni di contributi, che vorrebbero godersi la pensione anziché restare a lavoro ancora per 1-2-3 anni, soglia destinata ad allargarsi qualora il meccanismo restasse lo stesso.

Un altro caso che fa discutere in questi giorni è il silenzio di Cesare Damiano sul tema pensionistico. L'onorevole del Partito democratico, negli ultimi giorni, sta ricevendo qualche critica da parte di alcuni utenti sui social network, che si domandano il motivo del silenzio improvviso del parlamentare circa i possibili nuovi interventi sulle pensioni. Che sia già stato fatto o detto tutto quello che c'era da fare o dire?

Non ci resta che attendere le prossime mosse del governo Gentiloni. Stando ad alcune indiscrezioni giornalistiche, potrebbero riprendere gli incontri tra esecutivo e sindacati per discutere sulla riforma del sistema del calcolo contributivo. Per conoscere tutti gli aggiornamenti sulle pensioni dei prossimi giorni vi invitiamo a cliccare il tasto Segui in alto a destra.