"Un obiettivo importante sarà quello di fare in modo che la pensione l'abbiano anche i giovani e non solo coloro che sono vicini all'età pensionabile"; lo ha spiegato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso a margine della manifestazione tenutasi sabato scorso volta a discutere i referendum promossi dal sindacato.
E non sono mancate le polemiche dopo che il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti ha confermato di voler dare il via libera ai confronti con i sindacati. Molti, infatti, saranno i punti da chiarire per quanto riguarda la previdenza.
A confermarlo è lo stesso leader della Cgil Camusso che si dimostra ancora dalla parte dei lavoratori precoci. "Non ci si può ritenere soddisfatti di quanto fatto finora in tema previdenza", ha spiegato.
Camusso dalla parte dei lavoratori precoci
La battaglia dei lavoratori precoci, infatti, risulta ancora aperta e non è escluso che una probabile estensione del meccanismo di Quota 41 sia ancora oggetto di dibattito a margine del confronto con il Governo. Come anticipato dalla stessa Camusso, il dibattito non si articolerà soltanto sui lavoratori precoci rimati penalizzati dalle parzialità delle norme contenute nella Legge di Bilancio 2017, bensì sul futuro previdenziale dei giovani che al giorno d'oggi hanno sempre più difficoltà a trovare un'occupazione.
Nuovo confronto pervisto per il 21 febbraio
Intanto, il ministro del Lavoro ha già dato comunicazione ufficiale sul nuovo confronto previsto per il 21 febbraio con le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil al fine di discutere i temi rimasti irrisolti con la Legge di Stabilità, oltre ai decreti attuativi che dovrebbero dare attuazione all'Ape e alla Quota 41, misure che decolleranno a partire dal primo maggio 2017.
A tal proposito occorre precisare che, per accedere all'anticipo pensionistico, inciderebbe l'aumento della speranza di vita. Un dato fondamentale che merita sicuramente una discussione e che potrebbe essere addirittura ripreso nei prossimi mesi a margine di un ulteriore confronto fra l'Istituto di Previdenza e le parti sociali.