Le ultime notizie sulle Pensioni anticipate e precoci al 16 maggio 2017 giungono in parte da Poletti ed in parte da Damiano e Salvini, il primo assicura che i decreti siano in dirittura d'arrivo e che le misure saranno spendibili a breve, infatti, per chi ha maturato i requisiti, i provvedimenti saranno retroattivi. Mentre Damiano chiede al Governo di abolire la regola del 2.8 che come formulata rischia di impedire anche a molti precoci di accedere alla quiescenza. Dal canto suo Salvini, eletto nuovamente come capogruppo della Lega, propone quota 100 e la quota 40.
I dettagli delle nuove proposte che potrebbero servire ad ampliare la platea dei potenziali beneficiari.
Novità pensioni anticipate e precoci, Damiano: via la regola del 2.8
Cesare Damiano, in una nota stampa Ansa, dice la regola del 2,8 va cancellata o fortemente ridimensionata a vantaggio di tutti, a partire dai lavoratori, in quanto, prosegue, è un'assurdità insita nella legge Fornero. Una regola che è in aperta contraddizione con la normativa che la pensione debba essere concessa in base ai contributi versati. L'assurdità starebbe nel fatto che chi accederà alla quiescenza col calcolo contributivo sarebbe legato all'importo pensionistico maturato, ossia solo chi ha più di 2,8 volte l’assegno sociale potrà andare in pensione a 63 anni; mentre per tutti gli altri, che hanno assegni più bassi, si deve arrivare anche a 70 anni.
Una logica contraddittoria, come l'addita Il Presidente della Commissione Lavoro Damiano, in quanto poco si lega al fatto che la pensione, col contributivo, è calcolato sui contributi realmente versati. Per questa ragione, conclude Damiano, non ha alcun senso mettere dei tetti. A maggior ragione che, ricorda Damiano, ai tempi della legge Dini, con il contributivo si poteva andare in pensione a partire dai 57 anni.
Proprio sull'età anagrafica continuano a puntare i piedi i precoci, a loro avviso al Governo non dovrebbe interessare l'età a cui si richiede la pensione, ma unicamente gli anni contributivi versati. Per questo motivo prosegue la loro battaglia per la quota 41 per tutti senza se e ma.
Pensioni, Salvini rilancia quota 100, utile per i precoci?
Dal canto suo Salvini, uscito trionfante dalle elezioni, è tornato a rilanciare la quota 100 ed un proposta ad hoc per i precoci la quota 40. Nel primo caso, spiega il capogruppo della Lega, si tratterebbe di accedere alla pensione con almeno 60 anni d'età e 40 di contributi, così da poter raggiungere la pensione con la quota 100. Soluzione che poco si presterebbe all'esigenza dei lavoratori precoci che, dal canto loro, lamentano di avere più anni contributivi rispetto a quelli richiesti ma di non arrivare all'età anagrafica. Per questa ragione Salvini ha proposto la quota 40, la possibilità di accede alla pensione con 40 anni di contributi.
Una proposta certamente allettante per i lavoratori, che però la ritengono una bella utopia. Come potrebbe, si chiedono all'unisono, essere accettata dal Governo che lamenta ristrettezze economiche, se già la quota 41 sembra irraggiungibile? Una cosa, seguendo i lavoratori precoci, ci pare ormai chiara, il gruppo è divenuto per buona parte apolitico, ma non tollera più le parole. Chiunque si voglia occupare di loro per ottenere fiducia e credibilità deve passare ai fatti.