Creare una maggiore flessibilità in uscita soprattutto per le giovani generazioni. E' questo il prossimo obiettivo da raggiungere secondo il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, ormai da anni in prima linea sul capitolo previdenza.

I sindacati premono sulla Fase 2

Molti nodi dovranno essere risolti ancora come quello riguardante l'emanazione del decreto attuativo sull'Ape volontario e sulla normativa per i lavori usuranti e faticosi, argomenti che sembrano essere destinati a rimanere fermi al palo. Intanto, i sindacati Cgil, Cisl e Uil continuano a premere l'esecutivo sull'avvio della cosiddetta Fase 2 che dovrebbe concentrarsi sulla previdenza complementare, con particolare riguardo al futuro pensionistico dei giovani oltre all'introduzione di una pensione di garanzia e il riconoscimento dei lavori di cura e assistenza ai familiari disabili soprattutto per le lavoratrici.

Damiano soddisfatto dell'Ape Sociale e della Quota 41

Sono questi i principali argomenti che dovrebbero riaprire la seconda fase del dibattito sull'accordo firmato dalle organizzazioni sindacali lo scorso autunno. Anche il presidente Damiano si è detto particolarmente soddisfatto dei risultati ottenuti con l'entrata in vigore dell'Ape Sociale e del meccanismo di Quota 41 anche se c'è il concreto rischio che le domande potrebbero essere superiori rispetto alle risorse finanziarie stanziate dal Governo Gentiloni. "Decine di migliaia di lavoratori potranno accedere all'età pensionabile a partire dai 63 anni. Questa misura va nella giusta direzione e andrà resa strutturale, superando la prevista sperimentazione in vigore soltanto fino al 2018", ha affermato l'ex ministro del Lavoro consapevole che il capitolo sulla previdenza non si può considerare ancora chiuso del tutto.

Difatti, occorrerebbe affrontare anche gli altri temi rimasti irrisolti nonostante l'entrata in vigore della nuova Legge di Stabilità. Si tratta dell'estensione della Quota 41 all'intera categoria di lavoratori e della proroga del regime sperimentale donna oltre il 31 dicembre 2018 anche se inizia a prendere piede una nuova ipotesi di introduzione di un meccanismo studiato appositamente per le lavoratrici.

Secondo quanto riportato da Pensioni Oggi, inoltre, l'ex ministro del Lavoro avrebbe concluso: "c'è un meccanismo infernale e assurdo per gli assegni calcolati con il metodo contributivo puro che penalizza soprattutto i giovani", motivo che spinge lo stesso Damiano a chiedere l'accelerazione dei tempi per l'avvio della Fase 2.