Il Governo apre allo stanziamento di nuovi fondi in favore dei lavoratori che desiderano fruire dell'APE sociale e della Quota 41, qualora le domande dovessero comportare uno sforamento del budget previsto in LdB2017. Ultimo ad esprimersi in tal senso è il Premier Paolo Gentiloni, che ha ventilato questa possibilità nel proprio discorso tenutosi durante il Congresso Nazionale della Cisl, ma aperture simili erano già arrivate negli scorsi giorni dal Consigliere economico dell'esecutivo Marco Leonardi nel corso di un'intervista rilasciata per il quotidiano La Repubblica e ripresa all'interno di un nostro precedente articolo.

D'altra parte, la questione era emersa anche in Commissione lavoro alla Camera, con la richiesta di allargamento della platea reiterata in diverse occasioni dal Presidente Cesare Damiano. Resta da vedere in che modo si evolverà la situazione. Al momento l'ultimo dato comunicato dall'Inps registra in poche settimane l'invio di oltre 30mila domande, mentre i posti disponibili per l'anno 2017 (sulla base delle stime governative) ammontano a circa 60mila unità.

Pensioni e APE sociale: per alcuni resta difficile presentare la domanda

Sulla questione delle domande per l'APE sociale e la Quota 41 restano ancora diversi nodi da sciogliere, a partire dalle criticità per chi si trova a dover documentare situazioni risalenti agli anni passati.

È il caso di molti lavoratori edili, che hanno cambiato frequentemente nel corso del tempo i propri committenti. Ma tra coloro che risultano penalizzati vi sono anche i licenziati che non hanno maturato il diritto all'assistenza di welfare e agli ammortizzatori sociali, oltre agli autonomi ed agli imprenditori che hanno cessato l'attività senza tutele.

Nella platea di chi si trova a scontrarsi con i criteri di presentazione della domanda vi sono poi i lavoratori del comparto scolastico, che devono affrontare l'impossibilità di rispettare la scadenza del 14 luglio per la presentazione della propria domanda. Il nodo da sciogliere riguarda l'impossibilità di lasciare il lavoro in corso d'anno, motivo per il quale si attende un intervento del MIUR al riguardo.

La situazione resta quindi molto complessa e variegata: benché il numero di domande inviate all'Inps sia stato fin dall'apertura dei termini molto elevato, potrebbero essere molti i lavoratori che loro malgrado non sono riusciti ad inviare la propria pratica di accesso alle misure di tutela previste in LdB2017.

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