Le ultime notizie sulla riforma pensioni, ad oggi, domenica 11 giugno 2017, sono relative alle operazioni di certificazione, da parte dell'Inps, per l'accesso all'ottava salvaguardia esodati. Secondo i dati diffusi dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, sarebbero state accolte 10.621 domande su un totale di 33.562 istanze trasmesse: i dati sono aggiornati allo scorso 5 giugno. In pratica, secondo questi risultati, è stato impegnato circa un terzo dei posti complessivi inizialmente disponibile (30.700): tenendo presente che le domande ancora giacenti sono 8.961, appare chiaro come, al termine delle operazioni, avanzeranno molti posti.

Da sottolineare, comunque, che sono ben 13.980 le domande che sono state respinte.

Pensioni, notizie oggi 11 giugno: petizione precoci per proposta di legge Cesare Damiano

Intanto, i lavoratori precoci continuano a protestare contro il Governo per i ritardi nella pubblicazione dei decreti attuativi e proseguono nel sostenere la petizione online relativa alla proposta di legge a firma Cesare Damiano che include la Quota 41 per tutti, oltre alla flessibilità pensionistica a partire dai 62 anni di età. La petizione ha raggiunto quasi le 37.000 firme: la raccolta delle sottoscrizioni proseguirà sino alla fine del mese di giugno, per poi continuare nelle piazze. La raccolta delle firme cartacee verrà organizzata dai comitati territoriali, con l'obiettivo di raggiungere quota cinquantamila.

Intanto oggi, 9 milioni di italiani potranno recarsi alle urne, dalle ore 7 alle ore 23, per esprimere il proprio voto nelle elezioni amministrative che si terranno in oltre 1000 comuni: alle urne andranno 25 capoluoghi di provincia (tra i quali menzioniamo Verona, Padova, Parma, Lecce, Frosinone ed Oristano) di cui 4 di regione ossia Genova, Palermo, Catanzaro e L'Aquila.

Ultime notizie riforma pensioni ad oggi 11 giugno: c'è chi si fa licenziare per accedere all'Ape Sociale

In merito all'Ape Sociale, sappiamo bene come sia stato previsto un accesso agevolato all'uscita pensionistica anticipata per coloro che risultano disoccupati a seguito di licenziamento. A questo proposito, l'Ufficio Studi della Cgia di Mestre ha portato all'attenzione il fatto che stia aumentando sempre di più il numero dei lavoratori (più 26,5 per cento) che costringerebbero le aziende a prendere il provvedimento di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo al fine di percepire l'indennità mensile di disoccupazione, ovvero la Naspi.

Con la Legge Fornero, dal 2013 il lavoratore che viene licenziato ha diritto a percepire questa misura di sostegno al reddito con il datore di lavoro che è costretto a versare all'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale somme che possono arrivare anche a 1800 euro per una persona con un'anzianità lavorativa di almeno tre anni. Per restare aggiornati quotidianamente sulle ultime notizie riguardanti il tema della riforma pensioni, potete cliccare sul tasto 'Segui', posizionato accanto alla firma dell'autore dell'articolo.