Torniamo ad aggiornare i lettori della nostra rubrica "Parola ai Comitati" con le ultime novità di oggi 11 giugno 2017. Le principali notizie riguardano il proseguo della discussione sulla flessibilità previdenziale ed i suoi inevitabili effetti sul mondo del lavoro. I criteri stringenti per l'accesso all'APE sociale potrebbero infatti aver provocato delle conseguenze paradossali, con alcuni lavoratori che sono arrivati a farsi licenziare pur di rientrare tra coloro che possiedono i requisiti utili per i sussidi di welfare. Nel frattempo i lavoratori precoci proseguono le proprie rivendicazioni per l'accesso alla Quota 41, con il lancio di una nuova petizione sul DDL 857.
Infine, torniamo a parlare dei vitalizi parlamentari e delle proposte che li riguardano. Tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Pensioni anticipate e APE sociale: alcuni lavoratori potrebbero licenziarsi per rientrare tra i requisiti?
L'allarme lanciato dalla Cgia di Mestre sulla crescita dei licenziamenti potrebbe essere collegato ad un comportamento definito come "opportunistico" e sul quale bisognerà riflettere con attenzione. Sarebbe infatti in via di sviluppo una "cattiva abitudine", che vede un numero crescente di lavoratori "costringere gli imprenditori al licenziamento e di conseguenza a far scattare" le misure di sostegno sociale previste dalla legge. Molti di questi contrattualizzati, ad esempio, hanno semplicemente smesso di recarsi a lavoro senza fornire alcuna spiegazione al titolare, con la conseguenza inevitabile di arrivare alla pratica di licenziamento per giusta causa.
Ricordiamo però che per poter usufruire dell'APE sociale per licenziamento bisogna aver già terminato tutti gli altri sussidi di legge, mentre il numero chiuso potrebbe comportare uno slittamento agli anni successivi. Anche volendo agire in prospettiva, al momento la flessibilità previdenziale è pensata sotto forma di sperimentazione e senza certezze riguardo il rinnovo delle misure.
Pensioni flessibili, al via petizione per la quota 41
Sulla questione delle Pensioni anticipate i lavoratori precoci proseguono la propria battaglia. In attesa che il decreto attuativo sulla nuova Q41 venga finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è stata lanciata una nuova petizione sul sito change.org, con la quale si chiede di portare finalmente all'attenzione della dialettica parlamentare il noto DDL 857 proposto dal Presidente della Commissione lavoro alla Camera.
"Il ddl 857 elaborato dall'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano prevede l'uscita a partire dai 62 anni di età anagrafica e 35 anni di versamenti contributivi andando incontro ad una penalizzazione massima dell'8% decrescente di 2 punti percentuali per ogni anno di anticipo dell'età pensionabile che è fissato fino ad un massimo di quattro anni. Per i lavoratori precoci, invece, si prevede l'uscita con Quota 41, ovvero dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di contributi effettivamente versati senza considerare l'età anagrafica e senza penalizzazioni", si legge nel testo della petizione. In particolare, la richiesta avanzata per i lavoratori precoci è che possano entrare indistintamente nell'Inps appena raggiunti i 41 anni di contribuzione, senza nessun'altra condizione accessoria.
Pensioni e vitalizi della politica: per i 5S la questione "grida vendetta"
Nel frattempo si apre un nuovo capitolo sulla saga di vitalizi della politica. A tornare sulla questione è il Movimento 5 Stelle tramite le ultime dichiarazioni rilasciate da Luigi di Maio. Il quale ricorda che il diritto agli assegni scatterà a partire dal prossimo 15 settembre, mentre il prossimo luglio ci si troverà a discutere i bilanci di Camera e Senato. Quella sarà l'occasione per "far saltare le pensioni ai parlamentari" ha spiegato l'esponente pentastellato, sottolineando che la vicenda "grida vendetta". Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito. Mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulle pensioni ricordiamo di utilizzare la funzione "segui" disponibile in alto, vicino al titolo.