Mentre si attende la pubblicazione dei decreti attuatiti sull'Ape Sociale e sulla Quota 41 continuano i dibattiti sull'avvio della cosiddetta Fase 2 dell'accordo siglato lo scorso autunno fra il Governo e le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil. Il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera cesare damiano, infatti, avrebbe incontrato il leader della Cgil Susanna Camusso e il ministro della Giustiza Andrea Orlando per discutere sugli argomenti che andrebbero affrontati nella Fase 2.
Si attendono ancora i decreti sull'Ape e sulla Quota 41 che sono stati già firmati dall'esecutivo ma ch devono essere pubblicati nella Gazzetta Ufficiale oltre al decollo definitivo dell'Ape volontario e del cumulo gratuito; argomenti che andrebbero a chiudere la Fase 1 del pacchetto previdenza e consentirebbero la riapertura della seconda parte.
"A Orlando e Damiano ho espresso le preoccupazioni della Cgil sui pericoli che potrebbero derivare dalla fine anticipata della legislatura, che metterebbe in discussione la prossima Legge di Bilancio", ha affermato la Camusso a margine dell'incontro dove sono stati esposti i tempi da affrontare in fase di apertura della Fase 2.
Damiano: 'necessario riaprire la Fase 2'
Fra le parentesi da riaprire, infatti, ci sarà anche quella relativa alle giovani generazioni che oggi fanno sempre più fatica a trovare un'occupazione oltre al tema della previdenza complementare. Non è escluso che potrebbe essere toccato nuovamente il delicato caso dei lavoratori precoci rimasti esclusi dalla nuova Legge di Stabilità per i quali si chiede l'estensione delle platee di beneficiari.
Da risolvere anche il tema inerente agli ammortizzatori sociali e al ridimensionamento della Governance dell'Inps.
Discutere sulla proroga dell'opzione donna
Il Presidente Damiano, invece, avrebbe chiesto di rimettere mano al tema relativo alla proroga del regime sperimentale donna; un argomento molto discusso negli ultimi mesi che, nonostante gli emendamenti presentati in Parlamento sembra destinato a rimanere nel dimenticatoio.
Stando a quanto affermato dall'ex ministro del Lavoro, nel 2016 sono stati stanziati circa 2,5 miliardi di euro per circa 36 mila lavoratrici che richiedono l'anticipo pensionistico accettando un ricalcolo contributivo dell'assegno previdenziale. Con le risorse a disposizione, infatti, il deputato del Partito Democratico sarà pronto a chiedere il prolungamento della sperimentazione.