Cresce la tensione tra i lavoratori precoci, che attendono ancora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei decreti attuativi, uno dei quali riguarda proprio quota 41, la misura che consente di andare in pensione dopo aver maturato 41 anni di contributi. Come riportato nel contributo di ieri, la scadenza per la presentazione della domanda all'Inps è fissata al prossimo 15 luglio, anche se - va ricordato - che la misura è retroattiva, con la data del 1° maggio che resta valida per l'inizio dell'erogazione dell'assegno pensionistico.

Trieste e Roma

La prossima settimana, i lavoratori precoci saranno protagonisti di due iniziative importanti. La prima è quella di lunedì 12 giugno, quando a Trieste, all'interno del Palazzo della Regione, avranno modo di esporre le proprie ragioni di fronte alla classe politica, con al fianco Walter Rizzetto, vice presidente della Commissione Lavoro alla Camera, che ha organizzato l'incontro di inizio settimana. Al centro del loro discorso ci sarà la richiesta di pensione per tutti i precoci dopo 41 anni di lavoro, indipendentemente dall'età anagrafica e senza ricevere alcuna penalizzazione sul futuro assegno previdenziale.

Accanto a loro siederanno anche coloro che chiedono la proroga di Opzione Donna fino al 2018 e gli esodati, la nuova "categoria" nata dopo la riforma pensioni della Fornero, che ha contribuito ad alimentare ulteriormente le polemiche all'interno della classe dei lavoratori.

Sempre la prossima settimana, i precoci saranno parte integrante della manifestazione del 17 giugno a Roma indetta dalla Cgil. Riprende dunque la lotta sindacale contro le politiche del governo, con la capitale nuovamente teatro della protesta, così come era stato per la manifestazione dello scorso 11 maggio, quando la copertura televisiva totalmente assente fece infuriare i lavoratori.

Nell'analisi odierna, vanno analizzate infine le dichiarazioni di Cesare Damiano. L'attuale presidente della commissione Lavoro alla Camera, dopo aver incontrato insieme al ministro della Giustizia Andrea Orlando i sindacati di Cgil, Cisl e Uil, è tornato ad occuparsi del tema Pensioni sottolineando come sia necessario, per il futuro, occuparsi della pensione complementare, che va rivista, per i giovani, in pensione di garanzia.

L'ex ministro del Lavoro ha rilanciato la proposta di rendere obbligatorio il versamento "della quota relativa alla previdenza complementare" da parte dei datori di lavoro. Ricordiamo che il tema delle pensioni delle nuove generazioni verrà affrontato, come annunciato più volte da Giuliano Poletti, nella cosiddetta fase due del confronto sulla previdenza tra governo e sindacati.

In attesa di ulteriori novità in merito alle parole di Damiano, vi suggeriamo di cliccare il tasto Segui in alto a destra per rimanere aggiornati su tutte le ultime notizie sulle pensioni non solo di questo fine settimana ma anche della prossima, quando i lavoratori precoci scenderanno nuovamente in piazza per chiedere quota 41 per tutti.