Prorogare il regime sperimentale donna oltre il 31 dicembre 2018: è questo l'obiettivo principale di decine di migliaia di lavoratrici rimaste fortemente penalizzate dalle norme pensionistiche dettate dalla Riforma Fornero. Un argomento rimasto ancora aperto nonostante l'approvazione della nuova Legge di Stabilità.

Continua la battaglia delle lavoratrici

A nulla è servito l'emendamento depositato in Commissione Lavoro alla Camera dal deputato di Fratelli d'Italia Walter Rizzetto, visto che l'esecutivo sembra intenzionato a temporeggiare. Cosa che non farà affatto piacere alla maggioranza delle lavoratrici che sperano in una misura che possa favorire la loro uscita anticipata.

Continua ancora il pressing al Governo da parte delle organizzazioni sindacali e delle varie forze politiche. "La riforma risalente al 2011 ha portato più problemi che risparmi, soprattutto per esodati e precoci", ha ribadito l'ex sottosegretario al Ministero del Lavoro Alberto Brambilla.

E non poteva mancare l'intervento da parte della rappresentate di Movimento Opzione Donna che avrebbe spiegato come arrivare a un intervento conclusivo senza ulteriori costi per le casse statali visto che la misura consentirebbe l'uscita dopo la maturazione di almeno 57 anni di età anagrafica e di 35 anni di contributi effettivi, e l'assegno verrebbe calcolato interamente secondo il metodo contributivo.

Intanto, il vice presidente della Commissione Lavoro alla Camera Walter Rizzetto, annuncia il prossimo incontro, previsto per il 12 giugno al palazzo della regione (Trieste), dove si discuterà anche di esodati e di lavoratori precoci rimasti fuori dalle nuove norme previdenziali.

"Un incontro il cui scopo sarà quello di descrivere civilmente l'indignazione per l'ingiusto trattamento ricevuto per poi capire come procedere insieme", ha spiegato l'onorevole Rizzetto.

La Armiliato propone l'Ape donna

Da tenere in considerazione anche la proposta avanzata dalla rappresentante del Comitato Opzione Donna Social Orietta Armiliato, riguardante l'approvazione dell'ape donna, un meccanismo simile all'anticipo previdenziale, studiato appositamente per le lavoratrici di sesso femminile. Le proposte in merito a questa categoria di lavoratori non mancano ma occorrerà ancora attendere per conoscere le prossime mosse dell'esecutivo per dare una soluzione definitiva al problema.