Se necessario si farà ricorso a nuove risorse per dare la possibilità a tutti gli interessati di beneficiare dell'Ape Sociale e del meccanismo di Quota 41. Si evince dalle recenti dichiarazioni del premier Paolo Gentiloni rilasciate a margine del congresso nazionale della Cisl.
Le risorse potrebbero non bastare
Le domande per l'Ape Social e Quota 41 sono giunte a quota 30 mila; un numero piuttosto preoccupante visto che le risorse finanziarie messe a disposizione dall'esecutivo potrebbero rivelarsi insufficienti. Difatti, in caso di esubero migliaia di lavoratori rischierebbero l'esclusione dai benefici previdenziali concessi dalla nuova Legge di Bilancio.
Per questo motivo anche il presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano avrebbe chiesto al Governo Gentiloni l'accantonamento di risorse aggiuntive al fine di consentire a tutti gli interessati in possesso dei requisiti richiesti di poter accedere all'Ape Sociale e alla Quota 41.
Molte categorie sono rimaste escluse
Le sue misure pensionistiche hanno riscosso un enorme successo anche se, stando al parere delle varie forze politiche e delle organizzazioni sindacali, molti punti devono ancora essere chiariti. Si tratta di un'ampliamento della platea dei beneficiari con maggior riguardo ai lavoratori del comparto scuola che, vista l'incompatibilità delle date prevista dalla Legge di Stabilità con quelle stabilite dal Miur non riuscirebbero ad accaparrarsi l'agognata pensione e di conseguenza sarebbero costretti a prestare un ulteriore anno di servizio.
Altra categoria penalizzata è quella dei lavoratori licenziati a seguito della scadenza del contratto a tempo determinato oltre ai lavoratori appartenenti al settore agricolo, i quali non avranno la possibilità di beneficiare degli anticipi pensionistici.
Stando a quanto affermato tempo fa dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, il Governo avrebbe stanziato circa 300 milioni di euro nel 2017 per fronteggiare la spesa derivante dall'utilizzo dell' Ape Sociale e della Quota 41; fondi che potrebbero non bastare ma che, come afferma anche il consigliere di Palazzo Chigi Marco Leonardi, potrebbero essere integrati con altri risparmi.
E di certo non manca la diffidenza fra i lavoratori che si sono visti delusi da un Governo che ha provveduto a estendere le misure solo ad una platea ristretta di beneficiari oltre ai lavoratori che hanno dovuto fare i conti anche con i ritardi accumulati nella pubblicazione dei decreti.