Incredibile ma vero, la vicenda capitata ad una insegnate 65enne di lingua francese che, dopo 40 anni di insegnamento come supplente in giro per tutta l'Italia, a Salerno, nella Scuola in cui svolgeva regolarmente le sue lezioni, improvvisamente, gli è stata assegnata la cattedra da lei tanto agognata e desiderata per così tanto tempo.
Direzione scolastica
Convocata presso la direzione scolastica,la professoressa si è vista offrire la sottoscrizione di un contratto di lavoro a tempo indeterminato per l'immissione in ruolo dopo aver accumulato ben 168 punti in graduatoria.
Si è trattata di una vera e propria beffa poiche, lo scorso 20 Luglio, la donna ha compiuto 65 anni ed è in procinto di andare in pensione. Ai funzionari del provveditorato agli studi, rifiutando l'offerta ricevuta, ha dichiarato che, a questo punto, preferisce uscire dal mondo del lavoro come supplente.
Alla ricerca di incarichi
Mai la Sig.ra M.M. avrebbe pensato di essere assunta com insegnate di ruolo ad un'età tanto avanzata. Per decenni e decenni, è andata alla ricerca di incarichi stabili e nonostante tutta la sua buona volontà e tanti sacrifici affrontati,è rimasta sempre una precaria. Ora dal 1' Settembre, finalmente, avrebbe dovuto iniziare ad insegnare come docente di ruolo, ma la sua decisione è rimasta irrevocabile.
Inutili sono stati anche gli appelli dei suoi colleghi per "costringerla", in qualche modo, a farle cambiare idea.Non potrà, quindi, vedere coronato il suo sogno, ma questa è e rimarrà la sua volontà e va rispettata sopratutto dopo che ha dedicato tutta la sua vita alla scuola.Stupore e sconcerto da parte del direttore Renato Pagliara che ha dovuto prendere,alla fine, atto della rinuncia della professoressa di lingua francese dopo una lunga conversazione telefonica.
Fra qualche giorno,verranno redatti gli atti amministrativi formali del rifiuto. Intanto, la prof., si è chiusa nel massimo riserbo a garanzia della sua privacy.Il precariato, tra gli insegnati, va avanti in Italia da molti anni.Tantissimi governi hanno tentato di prendere iniziative che non sono state,per nulla, risolutive del problema,anzi lo hanno ulteriormente aggravato facendo aumentare una insostenibile precarietà in questo settore. Il ministro Fedeli si è impegnata a tentare di ridurre, in maniera drastica,questo fenomeno cercando di introdurre una sorta di stabilizzazione a garanzia, tra l'altro, di una continuità didattica.