Al momento l'anno che verrà lascia intravedere non poche proposte di cambiamento da parte dei sindacati come Cgil (Confederazione Generale Italiana del Lavoro), Cisl ( Confederazione Italiana Lavoratori) e Uil (Unione Italiana del Lavoro), con relativi scontri o confronti con il nostro Governo. E' consuetudine che ogni lavoratore o lavoratrice possa aver ascoltato o abbia letto notizie, approfondimenti, proposte di riforma e pressioni all'esecutivo, per la tanto discussa età pensionabile, capace di consentire a tutti i lavoratori di accedere al tanto atteso assegno previdenziale.

Cosa s'intende per età pensionabile?

Tale denominazione contiene al suo interno tutti gli elementi e criteri ritenuti indispensabili: in questo caso ci riferiamo a dati contributivi ed anagrafici, valevoli per ogni soggetto lavoratore, al fine di ottenere uno specifico trattamento a carico di un istituto previdenziale, privato o pubblico. Malgrado le modificazioni dell'età pensionabile già avvenute nella passata Riforma Fornero, la suddetta età risulta ancora essere protagonista di cambiamenti, mutamenti ed innalzamenti. Inoltre, il relativo calcolo non può basarsi su requisiti unitari o uguali per tutti i lavoratori; infatti variano a seconda se il lavoratore abbia prestato la sua attività presso un ente pubblico, privato o si tratti di lavoro autonomo.

A partire dal 2018 si prevede l'attuazione dell'ultimo step della Riforma Fornero, ossia un adeguamento dell'età pensionabile di uomini e donne.

Cosa succede nel 2018?

L'attuazione dell'ultimo punto della Legge Fornero prevede un ulteriore cambiamento riguardante l'età pensionabile. A partire dall'anno che verrà, tutte le donne lavoratrici, sia che svolgano un lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro o nel caso si tratti di lavoro autonomo, potranno accedere alla pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi (stessa età prevista per tutti i lavoratori uomini).

Nessun cambiamento o modifica per i criteri di accessibilità, ammissibilità e accoglimento di pensione anticipata. Si prospetta che dall'anno 2019, in base alle aspettative di vita, ci sia un ulteriore innalzamento a traguardi di 67 anni. Al momento le lavoratrici nell'ambito privato possono richiedere l'accesso all'assegno pensionistico con 65 anni e 7 mesi, invece per le lavoratrici autonome l'età pensionabile è di 66 anni e 1 mese; dal prossimo 1 gennaio 2018 l'aumento sarà di 1 anno e 6 mesi.

Nell'anno 2018 rimarranno stabili i requisiti di ammissibilità per l'ottenimento della pensione anticipata. Dal prossimo anno saranno innalzati invece i criteri anagrafici per la richiesta di assegno sociale, la misura assistenziale prevista a favore di soggetti non abbienti, al conseguimento di una specifica età anagrafica. Attualmente sono necessari 65 anni e 7 mesi, dal 2018 i requisiti si innalzeranno fino a 66 anni e 7 mesi.

Quale la reazione dei sindacati?

I sindacati durante la fase 2 delle proposte all'esecutivo hanno proposto di diminuire la durezza ed inflessibilità della Legge Fornero, al fine di tutelare soprattutto la posizione delle donne. Proposte di riforme, capaci di diminuire e non innalzare l'età pensionabile. Le forze sociali, al momento, sono in attesa di un "riscontro concreto" dalle rispettive forze politiche.